un sorriso per ripartire

Gino Rossi di Alzano: «Su Facebook mi davano per morto, ho dovuto mettere il cartello»

Il negoziante, 86 anni: «Un giorno l’elicottero è atterrato proprio qui nel mio giardino. Hanno telefonato per fare le condoglianze». Gigi del bar Fantoni: «Cassa sulla strada, per le distanze». Mauro della piadineria: «Sistema che sanifica con l’ozono. Speriamo che la gente esca»

Gino Rossi di Alzano: «Su Facebook mi davano per morto, ho dovuto mettere il cartello»
Pubblicato:
Aggiornato:

di Elena Conti

Dopo la tempesta, una luce. Lunedì mattina ad Alzano hanno riaperto buona parte dei commercianti e la gente ha ripreso a passeggiare tra le vie del centro storico. C’è chi si ferma al bar Fantoni per un caffè, chi sbircia attraverso le vetrine e con piacere nota che qualcuno che credevano morto è invece vivo e vegeto. Di chi stiamo parlando? Del signor Gino Rossi, proprietario dell’omonimo negozio di abbigliamento in via Fantoni. Esiste da ben 157 anni e non è certo bastata una pandemia per farlo chiudere.

«Mi hanno dato per morto - spiega divertito lo storico bottegaio, 86 anni e ancora operativo -, è circolata la notizia su Facebook perché sono morte due persone di cognome Rossi e probabilmente hanno pensato a me. Altro indizio: un giorno l’elicottero giallo è atterrato proprio nel giardino di casa mia. Hanno telefonato a mia moglie per farle le condoglianze! Ho dovuto mettere un cartello sulla vetrina del negozio per dimostrare che ero ancora vivo, ho mandato a tutti un abbraccio affettuoso nell'attesa della riapertura. Nel frattempo mi sono dedicato alla famiglia, all'orto, al frutteto e al giardino; sono sempre stato bene. E ora eccoci qui. Ho mantenuto i prezzi bassi e la qualità della merce è sempre la stessa».

«Questo negozio ne ha viste di tutte i colori - ricorda -, tre anni per la Prima Guerra Mondiale, cinque per la Seconda. Per non parlare delle crisi economiche che sono venute dopo. Non saranno certo due mesi di chiusura e un virus a decretare la sua fine! A dicembre avevo avuto l’idea di chiudere, ma la salute è ottima e la voglia di fare è sempre la stessa. E durante questi mesi di reclusione forzata mi sono accorto che mi mancava il contatto con la gente. E allora ecco che viene in mio soccorso il mio motto da militare: “Resisti, resisti, resisti!”. Ce la faremo anche stavolta».

«Sì, ce la faremo - gli fa eco Gigi del bar Fantoni -, un passo alla volta, è questo il mantra...

L'articolo completo e altre notizie su Alzano nel numero di PrimaBergamo in edicola da venerdì 22 maggio.

Seguici sui nostri canali