L'assurda vicenda di un carpentiere seriano: le agevolazioni del Governo bloccano gli incassi
Dopo la fine del lockdown, la Tonolini di Gandino è tornata finalmente a fatturare. L'aver prorogato, a norma di decreto, i versamenti previdenziali di marzo rischia però di far saltare il ricevimento del pagamenti. Ecco il motivo di questa follia
di Giambattista Gherardi
L’emergenza più acuta sembra per fortuna alle spalle, ma le imprese sembrano dover affrontare un “virus” arcinoto e sempre più insidioso: la burocrazia. La nostra redazione ha ricevuto la segnalazione di un’azienda artigiana della Bergamasca, che da un lato ha aderito alla proroga dei pagamenti contributivi concessi dai decreti del Governo Conte, ma dall’altro si trova a non poter certificare il proprio credito a una multinazionale sua cliente per la quale a maggio ha completato importanti lavorazioni. Alla base di tutto c’è il Durc, il Documento Unico di Regolarità Contributiva. Si tratta di una certificazione in uso da una quindicina d’anni, che in pratica attesta la regolarità dei versamenti di legge (Inps, Inail, Cassa edile, ecc.) legati ai dipendenti di un’azienda. Un documento obbligatorio per chi lavora in virtù di appalti e subappalti pubblici, ma sempre più richiesto dalle grandi aziende ai propri fornitori e terzisti.
«Il Durc - spiega Giovanni Tonolini, titolare di una carpenteria altamente specializzata a Gandino - è diventato la mia ossessione delle ultime settimane. La nostra ditta, con due dipendenti, produce in particolare alberi agitatori e miscelatori e a breve sarà attiva con il marchio Mixotech. Ha dovuto restare chiusa dal 13 marzo al 4 maggio scorso, con fatturato inevitabilmente a zero. Tramite il mio commercialista ho aderito a quanto previsto da uno dei decreti ministeriali, cioè alla proroga dei contributi Inps. A fine maggio mi trovo a fatturare (finalmente) le lavorazioni effettuate dopo la fine del lockdown e per buona parte avviate sin da febbraio. Il pagamento con il cliente (un colosso del settore) è stabilito a 60 giorni fine mese, e quindi ad agosto dovremmo faticosamente ricominciare ad avere un minimo di liquidità. Fra le certificazioni accessorie alla fattura, il cliente richiede anche il famoso Durc che come prassi il commercialista provvede a richiedere».
La sorpresa, amara, arriva il 3 giugno: la normale richiesta di emissione del Durc non viene accettata dalla sede Inps di Bergamo, che emette un «invito a regolarizzare» in quanto la Carpenteria Tonolini risulta «inadempiente» per poco più di 400 euro, cioè per i versamenti prorogati a norma di decreto nelle settimane precedenti. «Mio malgrado - aggiunge l’imprenditore - ho dovuto immediatamente autorizzare il pagamento dell'F24 al commercialista, per non aggiungere al danno della pandemia la beffa di non poter presentare al cliente le necessarie credenziali per il normale incasso del credito».
Tonolini aggiunge alcune amare considerazioni: «È mai possibile che in questo Paese dobbiamo essere sempre noi piccoli lavoratori a essere penalizzati da falle nel sistema che dovrebbero invece essere messe a punto da una politica e da funzionari che ci costano un patrimonio da capogiro? Consiglierei al “sistema”, prima di aggiudicare un posto di funzionario negli enti, di proporre un esame in Confartigianato, dimostrando di saper rispondere a pieni voti alle varie problematiche delle piccole imprese».