effetti da covid

Bergamo ha perso sei anni di aspettativa di vita

L'Istat ha pubblicato un'analisi sulla mortalità da Coronavirus provincia per provincia.

Bergamo ha perso sei anni di aspettativa di vita
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Il Covid ha colpito così duramente da abbassare addirittura l’aspettativa di vita. Tutti noi abbiamo assistito al dramma di mesi in cui vedevamo morire centinaia di persone al giorno. E a lasciarci erano soprattutto i più anziani. Così se in media in Italia si può stimare che la speranza di vita è diminuita di due anni, per Bergamo l’indice si abbassa di sei anni. Impressionante! L’Istat ha pubblicato un report: «Covid-19 e scenari di mortalità: un’analisi a livello provinciale», realizzato da Gian Carlo Blangiardo, Roberto Fantozzi, Anita Guelfi e Valentina Talucci, che analizza i dati della mortalità causata dal virus provincia per provincia. E l’esito è piuttosto impietoso, soprattutto per quanto riguarda Bergamo, provincia tra le più colpite, insieme a Cremona e Brescia. «Per quanto riguarda la speranza di vita alla nascita - si legge nel report -, si assiste a un ridimensionamento, in termini di aspettativa di vita, significativamente più marcato nelle Province del Nord. In particolare, in quelle maggiormente colpite dal Covid-19, soprattutto nel Nord-Ovest e lungo la dorsale appenninica, si passerebbe da una speranza di vita alla nascita di quasi 84 anni, a una di circa 82». Uno tsunami che ha devastato migliaia di famiglie e cancellato una generazione in soli tre mesi.

 

«Entrando più nei particolari in tema di variazione delle aspettative circa la durata della vita – si legge -, le due Province che guidano la classifica (Bergamo e Cremona) segnano una riduzione della speranza di vita alla nascita che risulta superiore ai 5 anni; riduzione che a Bergamo arriva a raggiungere i sei anni». Il che significa fare un salto all’indietro di circa 20 anni, «dove la speranza di vita stimata equivale a quella accertata nell’anno 2000; o di Cremona (dove si torna al 2003), mentre in molte altre Province, quasi tutte al Nord, il ritorno al passato, se anche non arriva ad approssimarsi a un ventennio, è comunque superiore a una decade. In tal senso, se si tiene conto dei cambiamenti nella speranza di vita alle diverse età prospettati dai diversi scenari si ha modo di cogliere come alle condizioni di mortalità (di speranza di vita) ipotizzate vi siano alcune Province in cui si registra una riduzione del patrimonio demografico anche nell’ordine del 5-10%. Ciò è quanto accade per le Province di Bergamo, Cremona, Lodi, Piacenza, Brescia, Lecco, Parma e Pavia, mentre nel Centro e nel Sud, ad eccezione della Puglia, Calabria e Sardegna, si registrano variazioni del patrimonio demografico sostanzialmente nulle o in molti casi persino positive».

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