Ricercata e con una stamperia di documenti falsi a Zogno: in carcere una 49enne
Rosa Roncalli doveva scontare 8 anni, 4 mesi e 20 giorni di carcere per associazione a delinquere, truffa, simulazione di reato e ricettazione. Lei e il compagno sono stati ora deferiti anche per falsità materiale
Il personale della sezione “Criminalità organizzata” della Squadra Mobile era sulle sue tracce perché destinataria di un provvedimento di cattura, ma, una volta arrestata, si è scoperto che la donna nascondeva in casa una stamperia abusiva in cui venivano creati e falsificati vari tipologie di documenti. Rosa Roncalli, nata nel 1971, era braccata dalla Polizia dallo scorso maggio, in quanto avrebbe dovuto scontare una pena di 8 anni, 4 mesi e 20 giorni di carcere per associazione a delinquere, truffa, simulazione di reato e ricettazione. Dopo essere stata condannata, la donna era scomparsa, ma le indagini hanno portato gli agenti ad individuarla in un appartamento di Zogno, a lei non riconducibile, dove risiedeva ormai da qualche mese.
Nella mattinata di mercoledì 1 luglio gli uomini della Mobile, in collaborazione con la Polizia locale di Zogno, sono entrati nello stabile nonostante inizialmente la 49enne e il compagno V. C., nato in Romania nel 1983, non volessero aprire loro la porta. Dopo aver visto i Vigili del Fuoco e aver capito che le forze dell’ordine avrebbero comunque fatto accesso nell’appartamento, la coppia ha desistito. Tuttavia, prima di consegnarsi agli agenti, la coppia ha tentato di disfarsi di uno smartphone e di una chiavetta USB gettandoli dalla finestra, ma sono stati recuperati. Nel corso della perquisizione domiciliare, la Polizia ha trovato numerose patenti di guida di guida e permessi di soggiorno italiani falsificati in modo grossolano, svariate ricevute di convocazione per richieste di permesso di soggiorno, varie copie di passaporti di cittadini stranieri (tutti riferibili a pratiche amministrative riguardanti il soggiorno di cittadini extracomunitari).
Tra le centinaia di documenti e documentazione cartacea sequestrati, erano presenti anche certificazioni di idoneità abitativa, comunicazioni di ospitalità e certificati di residenza, tutti rilasciati apparentemente da Comuni della Bergamasca e sulla cui natura verranno svolti ulteriori accertamenti. Infine, nell’appartamento erano presenti anche notebook, stampanti a colori, taglia-documenti, normografo, hard disk, chiavette USB, modulistica varia, tutti strumenti utilizzati per la contraffazione. La coppia è stata deferita per falsità materiale commessa dal privato, mentre la donna è stata portata in carcere a Bergamo.