Artigiani in attesa dell'assegno di aprile, maggio e giugno
Giovedì 23 luglio alle ore 10 presidio davanti alla Prefettura di Milano organizzato da Cgil, Cisl e Uil.
Per gli artigiani la situazione è divenuta insostenibile, soprattutto per quanti sono stati sospesi dal lavoro. Per loro, infatti, non sono arrivati gli assegni Covid dello Stato per i mesi di aprile, maggio e giugno. In Lombardia i lavoratori interessati sono oltre 138 mila. Così giovedì 23 luglio, alle ore 10, Cgil, Cisl e Uil Lombardia hanno deciso di organizzare un presidio davanti alla Prefettura di Milano (in corso Monforte) per chiedere un incontro al prefetto affinché si faccia mediatore per sbloccare la situazione che mette in difficoltà moltissime famiglie.
«Il Fondo Solidarietà Bilaterale Alternativo per l’Artigianato, FSBA, dopo aver distribuito, risorse proprie per 250 milioni di euro a favore dei lavoratori artigiani sospesi dal lavoro - spiegano in un comunicato Cgil, Cisl e Uil - è pronto da tempo a effettuare i pagamenti non appena saranno rese disponibili le risorse già stanziate dai decreti del governo e destinate a FSBA nazionale. Il Governo pur avendo destinato allo scopo risorse aggiuntive pari a 765 milioni nel decreto Rilancio di maggio, comunque insufficienti a coprire il fabbisogno, considerata l’eccezionalità della crisi, ad oggi ha trasferito solo in piccola parte le risorse al Fondo Nazionale non consentendo il pagamento ai lavoratori sospesi delle indennità da aprile in poi».
Il settore dell’artigianato lombardo conta 220.000 addetti dei quali, comedetto, 138.000 attualmente sospesi dal lavoro con accordi siglati in circa 40.000 imprese del territorio. CGIL CISL UIL «nel valutare gli effetti della grave crisi sanitaria Covid19 ne rilevano e ne denunciano i pesanti e negativi riflessi sociali sulle famiglie ed economici sul sistema produttivo artigiano, in Lombardia come nel resto del Paese e chiedono al Governo di destinare ulteriori risorse straordinarie per gli ammortizzatori sociali a copertura di tutto il 2020 per scongiurare e fronteggiare il rischio di una gravissima ed insopportabile crisi occupazionale». Giovedì saranno a Milano per chiedere tempestività nel trasferimento delle risorse, meccanismi di funzionamento più rapidi al fine di rispondere celermente agli inaccettabili ritardi nei pagamenti per risolvere una situazione ormai insostenibile per le persone, private da mesi di un reddito necessario per la dignità del vivere.