L'operazione di polizia

Sequestrata a Scanzo una villetta del capo ultrà del Milan (quello della foto con Salvini)

È la prima applicazione in Lombardia della confisca antimafia nei confronti di un esponente del tifo organizzato legato alla criminalità organizzata. Il leader della Curva Sud è noto per l'immagine dove stringeva la mano al leader leghista

Sequestrata a Scanzo una villetta del capo ultrà del Milan (quello della foto con Salvini)
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Maxi confisca del valore di 1,2 milioni di euro eseguito nella mattinata odierna (martedì 21 luglio) dalla Polizia di Stato nei confronti di Luca Lucci, capo ultras del Milan e leader del gruppo "Curva Sud", già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali legati al traffico di stupefacenti e a reati contro la persona. Si tratta della prima applicazione in Lombardia della confisca antimafia nei confronti di un esponente ultras con legami con la criminalità organizzata. Nello specifico, gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano hanno confiscato una villetta di due piani situata a Scanzorosciate, un’Audi modello Q5, dieci orologi di lusso Rolex, i saldi di tre conti correnti bancari e il locale "Clan 1899", storico luogo di raduno per gli ultras del Milan a Sesto San Giovanni, già oggetto di indagini per fenomeni legati allo spaccio.

Inoltre, Luca Lucci è stato sottoposto alla sorveglianza speciale per tre anni. La misura prevede l'obbligo di non rincasare la sera prima delle 22 e di non uscire la mattina prima delle 7, il divieto di accedere e di dimorare nei comuni di Milano e di Sesto San Giovanni, oltre all'obbligo di mantenersi a una distanza di almeno tre chilometri dagli stadi che ospitano manifestazioni calcistiche. In particolare, è la prima sorveglianza speciale applicata ad un ultras del Milan dopo quelle emesse nei confronti degli ultras interisti Massimo Piovella e Nino Ciccarelli in seguito ai fatti violenti di Inter-Napoli, partita giocata il 26 dicembre del 2018. Luca Lucci divenne "noto" al grande pubblico quando, alcuni anni fa, fu fotografato mentre stringeva la mano in un atteggiamento amichevole con il leader della Lega Matteo Salvini.

Luca Lucci

Gli accertamenti patrimoniali e la ricostruzione del profilo criminale di Lucci, formalmente di professione elettricista, ha consentito alla Divisione Anticrimine di scoprire che in realtà l’uomo ha sempre condotto un elevatissimo tenore di vita, ingiustificato rispetto alle capacità reddituali, grazie alla conduzione di attività illecite. Oltre al possesso di numerosi orologi di valore, gli accertamenti hanno fatto emergere numerosi viaggi in rinomate località turistiche, anche estere, e l’acquisto di una notevole quantità di capi di abbigliamento e accessori di lusso. La confisca eseguita stamane segue il sequestro dei beni avvenuto il 24 giugno del 2019 su proposta del Questore di Milano, i quali con il provvedimento odierno, salvo impugnazione, verranno definitivamente acquisiti al patrimonio dello Stato.

Le misure di prevenzione sono state applicate dalle forze dell’ordine in considerazione dell'elevato profilo criminale dell’uomo, che nel corso degli anni ha preso parte a numerosi episodi violenti legati al mondo delle tifoserie, stringendo anche sodalizi con soggetti coinvolti nel traffico di sostanze stupefacenti gestito dalla criminalità organizzata. Già dall'inizio degli anni 2000, appena maggiorenne, Lucci risultò implicato nell'omicidio di un avvocato avvenuto nel 2006, nonché parte della “filiera” dello spaccio legata al mondo degli Ultras. Le indagini hanno poi ricostruito legami personali con importanti pregiudicati, come Lombardi Giancarlo, detto Sandokan, e Cataldo Daniele, soggetto pluripregiudicato sempre per spaccio di droga.

Inoltre, il capo Ultras è stato condannato per gravi reati commessi contro la persona, tra cui spiccano le lesioni gravissime procurate ad un tifoso dell’Inter in occasione del derby giocato il 15 febbraio del 2009. Più di recente, il 15 maggio del 2018, Lucci è stato arrestato perché responsabile della compravendita di ingenti quantitativi di droga nel locale di Sesto San Giovanni oggetto del provvedimento di confisca odierno.

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