Tutti si chiedono che fine abbia fatto Josip Ilicic (a cui, dice Gasp, dobbiamo voler bene)
Nelle ultime tre partite lo sloveno non è stato convocato e dalla società tutto tace. Il tecnico ha speso per lui parole al miele che lasciano intendere che qualche problema c'è
di Fabio Gennari
In questo periodo di grandi soddisfazioni, con la squadra che vola (undici gare in un mese, otto vittorie e tre pareggi) e con una serie infinita di record andati in frantumi, il grande assente è Josip Ilicic.
Nelle ultime sfide con Verona, Bologna e Milan, lo sloveno non è stato convocato; nella precedente gara con il Brescia il ragazzo figurava tra i giocatori che avrebbero dovuto affrontare il derby e invece allo stadio non si è visto. I tifosi sono preoccupati, la domanda che circola con sempre maggior insistenza è: cos’ha Ilicic? Perché non viene convocato? Che problemi ci sono? Dall’Atalanta non arrivano dettagli e si parla soltanto di un giocatore che deve ritrovare la miglior condizione dopo la sosta forzata del lockdown.
Alla vigilia della sfida con il Sassuolo (21 giugno), il ragazzo rimase vittima di un problema alla caviglia e non andò nemmeno in panchina. Poi, in queste undici sfide dopo la ripartenza, Ilicic ha collezionato cinque presenze (Lazio, Udinese, Cagliari, Sampdoria e Juventus, con le ultime due da titolare), ma non è sembrato al top. Fisicamente (ha perso alcuni chili, come sottolineato anche da Gasperini), ma anche come approccio mentale.
Il tecnico nerazzurro ha più volte parlato della situazione negli ultimi giorni. In particolare, dall’allenatore sono arrivate parole al miele per il suo giocatore dopo la sfida con il Brescia: «Josip? È come una nonna, va coccolato. Gli stiamo vicino e gli vogliamo molto bene. Lo stiamo risparmiando per trovarlo al massimo in Champions League». Al fischio finale di Verona-Atalanta, sabato scorso, lo stesso Gasperini ha aggiunto: «Ci sta mancando da nove partite. Josip avrà tempo per recuperare, ma non è in buona condizione e deve riprendersi. Non ho idea per quanto dovrà rimanere fuori, questo lo vedremo».
Queste parole, dense di affetto, fanno pensare più a un problema di testa che di fisico. Anche se poi le due cose sono spesso collegate. Forse, in questi casi, la cosa migliore da fare è attendere, fiduciosi che tutto si sistemi.