Che vergogna...

Distrutta a mazzate la lapide dedicata al giovane Bara, il toccante sfogo social di un'amica

Il giovane aveva 20 anni ed era stato ritrovato senza vita in un burrone a Ubiale Clanezzo nel 2017 dopo essere scappato da un gruppo di assalitori

Distrutta a mazzate la lapide dedicata al giovane Bara, il toccante sfogo social di un'amica
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«Una persona può avere le proprie convinzioni, una persona può essere razzista per ragioni che lui conosce e in cui crede, ma una persona non può fare questo. Fare questo disonora ogni tipo di educazione che tu possa aver ricevuto, fare questo disonora il luogo in cui vivi».

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È l’amaro sfogo di una delle amiche di Mamadou Lamine Thiam, conosciuto anche come Bara, nel postare su Facebook la fotografia della lapide in memoria del giovane situata a Ubiale e profanata. «Io non so cosa ci sia nel cuore della gente. So che Bergamo è un gran paese, un paese con gente buona, gente che ce la fa sempre – aggiunge la giovane amica -. Guardiamo schizzinosi i telegiornali quando vediamo che un uomo nero viene soffocato da un poliziotto, non possiamo non rimanere indignati quando la lapide di un ragazzino morto a 20 anni viene presa a calci e rotta con una mazza».

Bara, 20 anni, era stato ritrovato senza vita in un burrone a Ubiale Clanezzo la sera del 23 luglio del 2017 dopo essere scappato da una festa in paese perché inseguito da alcuni ragazzi in seguito a un litigio. Del caso se ne era occupata la Procura di Bergamo; secondo gli investigatori Bara si è buttato nel burrone per sfuggire all’assalto e, per questa ragione, sono state iscritte cinque persone nel registro degli indagati, di cui tre rinviate a giudizio.

«Chiedo a tutti i genitori, tutti i fratelli, tutti i figli, tutti gli amici, di immaginare che nel bel mezzo della notte si riceva una chiamata: "Siamo spiacenti di informarla che il suo amico, suo figlio, suo fratello è stato trovato morto" - continua lo sfogo pubblicato sul social -, poi passati tre anni di andare a portargli dei fiori e trovare la sua lapide distrutta. Se alcuni di voi fanno fatica, immaginate che si tratti di un ragazzino bianco. Io non so cosa ci sia nel cuore della gente, so che però il cuore della gente buona si deve indignare e si deve incazzare di fronte a questo - conclude l’amica di Bara -. Per coloro che invece l'hanno fatto, dico questo. Forse avete distrutto il marmo, ma il vostro odio non potrà mai distruggere l'amore che noi porteremo fino all'ultimo giorno al nostro amico. Quindi preparatevi pure con un altro martello perché ci sarà sempre una lapide da distruggere».

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