Case piene (ma alberghi vuoti) nelle valli bergamasche
Funziona molto la classica formula dell’affitto mensile
Che la pandemia stia tagliando le gambe al turismo di lunga gittata è sotto gli occhi di tutti: alcuni Paesi chiedono che siano messi in quarantena i viaggiatori provenienti da certi altri Paesi, anche all’interno dell’Europa. Quindi gli italiani restano in Italia come mai è avvenuto negli ultimi anni, tant’è che la ripartenza di Ryanair non ha soddisfatto i vertici della compagnia irlandese. Va a gonfie e vele invece il turismo a km zero, che da noi vuol dire montagna. Ma con due velocità: seconde case e case in affitto vanno molto bene, gli alberghi no.
Stagione in anticipo. La tendenza emerge ad esempio da quanto raccontato dall’ufficio di Castione di Visit Presolana, come scritto dal Corriere della Sera Bergamo: la stagione, cominciata in anticipo, dà il meglio di se nei fine settimana. Accadeva anche gli scori anni, ma non con questi numeri. Il tasso di occupazione delle camere degli alberghi, più legato alle presenze dall’estero, però è fermo al 20-25 per cento: bene invece gli affitti mensili.
Poco accettato il bonus vacanze. Da noi il bonus del Governo non decolla. Sui 270 alberghi di Bergamo e provincia quelli che si dichiarano disposti ad accettarli sono 22, poco più dell’8%. Piacciono invece le iniziative sul territorio, come quelle messe in campo da Promoserio, azienda turistica della Val Seriana: dal trekking ai percorsi culturali, dalle iniziative per i bambini alle gite in mountain bike, fino al canyoning.