I grandi nomi dell’industria e del credito, prede dello shopping estivo
Cinque anni fa Italcementi passava ad Heidelberg, ora Ubi Banca passa a Intesa, e altro
L’economia è globale, e quella bergamasca non si ritrae a questa verità. Anzi, sarà sempre più così: la concentrazione e la fusione genera profitti e “ottimizzazioni”, che fanno crescere i portafogli di azionisti e lo stato di salute delle società. La storia ha preso questo corso, inutile lamentarsi. Piuttosto, come fa oggi il Corriere della Sera Bergamo, è interessante ripercorrere la lista delle maggiori operazioni di questi anni. Che, guarda caso, avvengono sempre d’estate, come d’estate – l’ufficialità del successo dell’operazione è arrivata il 28 luglio – l’Opas di Intesa Sanpaolo ha raggiunto la quota necessaria di adesioni per assorbire Ubi Banca.
Il 28 luglio di 5 anni fa. La “coincidenza” maggiore è quella con il 28 luglio del 2015, che segnò per sempre a storia economica di Bergamo: Italcementi passava, dopo 150 anni, nelle mani del colosso tedesco HeidelbergCement. E pensare che, sempre nel luglio di un anno prima, Italcementi annunciava il pieno successo dell’Opa lanciata su Ciment Francais.
Le altre operazioni. Sempre a luglio, nel 2013, la Lombardini holding, composta da 161 supermercati, 4 iper, 315 discount e 22 cash and carry per un totale di 502 strutture, veniva ceduta al gruppo LilloMd di Patrizio Podini: la grande distribuzione bergamasca perdeva il suo unico player. E nel 1988 la Sace (Società Anonima Costruzioni Elettromeccaniche), costituita il 7 luglio 1934 a Bergamo, passava al colosso ABB.
Le banche. Il risiko del mondo del credito è, come ovunque, più liquido. È dell’89 la partecipazione del Credit Lyonnais nel Credito Bergamasco. Poi, dopo ulteriori passaggi, ecco la fusione per incorporazione nel Banco Popolare. Anche Unicredit ha fatto shopping in città. E ora Intesa, già peraltro ben presente in città dopo gli acquisti degli ultimi decenni.