“Umile creatura”, il volto e le parole di don Battista Mignani affrescati sull’oratorio di Leffe
Un grande murales all'ingresso dell'oratorio di San Martina ricorda il sacerdote morto a marzo per il coronavirus. A fianco del suo volto le parole di un'omelia ritrovata in un armadietto. "Sei arrivato in punta di piedi e te ne sei andato sconvolgendo un paese intero"
di Giambattista Gherardi
“Sii te stesso! Come umile creatura, con altre creature, in un mondo meraviglioso”. Le parole ed il volto buono e inconfondibile di don Battista sono da oggi il biglietto da visita dell’Oratorio San Martino di Leffe, grazie ad un grande murales realizzato nell’ambito delle attività di Summerlife dai ragazzi di prima e seconda superiore insieme all’artista Wiz Art (William Gervasoni). Don Battista Mignani è morto lo scorso 21 marzo all’età di 74 anni, portato via dal Coronavirus. Originario di Semonte e ordinato nel 1972, don Battista era stato coadiutore parrocchiale a Colognola (1972-76) e a Fiorano (1976-82). Fu successivamente parroco di Ogna e Nasolino (1986-2008) e in Val di Scalve ad Azzone (2009-2013). Per due anni è stato poi Vicario Interparrocchiale di Solto Collina ed Esmate (2013-2015) prima di giungere a Leffe. La vocazione sacerdotale era un piacevole “vizio” di famiglia, condivisa con il fratello don Paolo Mignani, oggi parroco a Mezzo Po’, nel territorio di Settimo Torinese in Piemonte.
Don Battista era stato prete-operaio, lavorando come idraulico e a Leffe aveva legato tantissimo con i giovani dell’Oratorio, divenendo uno di loro: «sei arrivato in punta di piedi e te ne sei andato sconvolgendo un paese intero» avevano scritto lo scorso 31 maggio sui fotogrammi di un video, presentato nell’imminenza della messa di ricordo celebrata dal Vescovo mons. Beschi a Leffe.
Il murales svelato in questi giorni è accompagnato dalla grande scritta “RICORDO”, che così viene spiegata sulla pagina Facebook della Parrocchia di San Michele Arcangelo, retta da don Giuseppe Merlini. “Nella memoria di ciascuno di noi - si legge - rimarrà questo: il tuo volto, il tuo sorriso, le tue parole. In una tua predica dimenticata nel tuo armadietto abbiamo trovato queste tue meravigliose parole: “Sii te stesso! Come umile creatura, con altre creature, in un mondo meraviglioso, da amare e rispettare. Dove sei solo amato da un padre “esagerato” nell’amore e nel perdono al quale non devi nulla!”. Ne abbiamo riportato un pezzetto, significativo, accanto al tuo volto che rimarrà per sempre impresso lì, nel tuo Oratorio. In quel luogo che tu hai tanto amato, dove ci hai fatto sentire l’amore di Dio nella risata di un bambino. Grazie, per la tua testimonianza di vita, per i tuoi insegnamenti, per il tuo amore incondizionato per la nostra amata Chiesa”.