Il restauro

Il lavatoio di via Mario Lupo è tornato al suo antico splendore: le vasche si riempiono d'acqua

L’intervento, per il quale il Comune ha investito circa 160 mila euro, è stato realizzato dall’impresa specializzata Ars Restauri. Ora verrà risistemato anche il lavatoio di Sant'Erasmo in via Borgo Canale, chiuso dal 1973

Il lavatoio di via Mario Lupo è tornato al suo antico splendore: le vasche si riempiono d'acqua
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Il lavatoio di via Mario Lupo è tornato al suo splendore originale. Conclusi i lavori di restauro, questa mattina (martedì 4 agosto) il Comune di Bergamo ha restituito l’opera alla città, rimuovendo le barriere allestite per il cantiere.

Dopo aver rischiato la demolizione nel 1972 (la struttura veniva da oltre 20 anni di abbandono ma la decisione fu bloccata dalla Sovrintendenza) l’acqua ha quindi ripreso a scorrere nelle vasche realizzate in pietra di Zandobbio. Ciò è stato possibile grazie a un tubo a vista che è stato installato nella stessa posizione della tubazione originaria, parte di un nuovo impianto idraulico che permetterà all’acqua di raggiungere la fascia più esterna dei ripiani inclinati di lavaggio delle vasche.

L’intervento sull’opera è stato realizzato dall’impresa Ars Restauri, società bergamasca specializzata, che recentemente ha lavorato anche al restauro del Salone Furietti della Biblioteca Angelo Mai. L’intervento è costato a Palazzo Frizzoni circa 160mila euro. Inoltre, le vasche sono state pulite grazie all’utilizzo di speciali spazzole e getti d’acqua a bassa pressione ed è stato rifatto il tetto con lastre in lamiera.

L’introduzione del lavatoio nel 1891, alimentato dall’acquedotto di Bondo Petello, rivoluzionò non soltanto il lavoro delle lavandaie, facilitate nella loro opera grazie ai bordi inclinati, ma anche la qualità della vita di Città Alta. Verso la fine dell’Ottocento alcune zone del centro storico, infatti, tra cui la stessa via Mario Lupo, versavano in condizioni igieniche precarie a causa dell’inquinamento delle acque distribuite dall’antico acquedotto cittadino; un inquinamento alla base di continui focolai di malattie infettive quali tifo e colera.

Ora che è concluso l’intervento in via Mario Lupo, il cantiere si concentrerà sul lavatoio di Sant’Erasmo in via Borgo Canale, chiuso dal 1973 e costituito da 12 vasche in graniglia e con pavimento in cemento. Il progetto prevede un corposo restauro conservativo delle superfici murarie delle vasche e del relativo basamento in blocchi in arenaria, oltre che di tutte le componenti metalliche che compongono la copertura e la recinzione sul lato sud. Anche in questo secondo caso è previsto che l’acqua torni a scorrere nelle vasche.

«Era importante restituire alla loro bellezza strutture così ricche di fascino antico, in grado di attrarre ogni giorno un numero elevato di turisti – sottolinea l’assessore ai lavori pubblici, Marco Brembilla -. Il doppio progetto si inserisce nell’ambito dei numerosi interventi previsti dal Comune per recuperare parti importanti della nostra storia e della nostra cultura».

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