Gasp: «Portiamo con noi l’amore di un popolo: abbiamo la responsabilità di non deludere»
Tecnicamente complicata ma comunque interessante e ricca di spunti la chiacchierata con i pochi giornalisti accreditati del Gasp
di Fabio Gennari
«Siamo la dimostrazione che anche una squadra senza un particolare blasone europeo può fare bene e raggiungere traguardi con voglia, idee, gioco e passione. Con entusiasmo. Sono doti che possiamo attingere da risorse illimitate e trovo che tutto questo piaccia molto alla gente. Abbiamo la responsabilità di non deludere, non parlo del risultato ma dei valori che possiamo mettere in campo. Vogliamo dimostrare che anche noi possiamo stare in queste competizioni. Noi non perdiamo: vinciamo o impariamo».
Alla vigilia della gara più importante della storia atalantina, il tecnico Gasperini ha parlato in una conferenza stampa mai vista prima. Una manciata di giornalisti presenti in tribuna stampa (situata al terzo anello del Da Luz con banchetti in legno e connessione internet assolutamente inadeguata) ha posto domande al tecnico della Dea attraverso una piattaforma dedicata che è stata raggiunta non senza qualche difficoltà. Mentre la squadra faceva il sopralluogo sul campo, dalla piccionaia dove c'era la stampa abbiamo rivolto una serie di domande al tecnico della Dea che ha confermato di vivere la grande emozione della super sfida ma che, alla fine, bisogna cercare di ricondurre tutto a una partita di calcio.
«Sappiamo benissimo - ha detto il Gasp - l’attesa che c’è intorno a questa gara, per la passione e per l’amore che tutta la provincia di Bergamo ha per l’Atalanta. Quest’anno c'è anche una motivazione in più per quello che è successo e noi ci portiamo dietro tutti i sentimenti dei tifosi anche se poi dobbiamo ridurre tutto, per prepararla al meglio, ad una partita di calcio. Dobbiamo rappresentare in modo migliore un territorio che ha voglia di ripartire e di andare avanti con grande fiducia».
La preparazione alla gara è stata positiva secondo il tecnico. «Arriviamo nella condizione mentale migliore. In campionato abbiamo fatto bene, con ottime partite e grandi risultati: ripetere il terzo posto è qualcosa di grande. Essere qui come unica italiana è di grande prestigio, ha un notevole valore. Sentiamo forti emozioni ma io mi sono preoccupato essenzialmente di lavorare sulla nostra squadra e sull’avversario. Giocare in gara secca nasconde molte insidie, non conosciamo in campo il Paris Saint Germain perché non l'abbiamo mai affrontato e quindi dovremo essere bravi a contrastarli fin dai primi minuti».
Subito dopo la conferenza, il tecnico atalantino ha raggiunto sul terreno di gioco la squadra e i dirigenti, c'era anche il presidente Antonio Percassi che si è intrattenuto per diversi minuti a bordo campo con il direttore operativo Roberto Spagnolo prima di salutare il tecnico e accompagnare con lo sguardo l'uscita dal campo dei giocatori atalantini. Un impianto del genere, grande e maestoso, fa quasi paura se avvolto dal silenzio: nessuno può sapere davvero come sarà giocare una partita così importante in condizioni simili.