Cambia la raccolta dei rifiuti a Bergamo, ma Federconsumatori è scettica
Il presidente Umberto Dolci: «Se la sperimentazione serve soltanto a fare guadagnare posizioni nella classifica delle città “smart” e non riconoscesse nulla ai cittadini, preferiremmo si facesse per scelta volontaria e non imposta»
A partire dal prossimo 21 settembre cambierà la raccolta dei rifiuti in città. L’annuncio è stato dato nei giorni scorsi da Palazzo Frizzoni, che ha illustrato nel dettaglio i contenuti di questa sorta di “esperimento pilota”.
Tuttavia, Federconsumatori Bergamo è scettica in merito alle modalità di differenziazione dei rifiuti. «A Bergamo, a quanto pare, dovrebbe iniziare l’esperimento propedeutico all’applicazione della cosiddetta tariffa puntuale, utile per poi fare pagare a parte i costi della raccolta differenziata - sottolinea il presidente Umberto Dolci -. In questo contesto ricordiamoci che troppe volte si è in difficoltà nel separare i rifiuti, in quanto non tutti i produttori dei diversi prodotti di uso comune e quotidiano indicano sugli imballaggi le modalità di smaltimento».
L’associazione di tutela dei consumatori si chiede infatti quali siano le motivazioni che hanno indotto l'Amministrazione di Bergamo «unica città capoluogo in Lombardia» a intraprendere una tale iniziativa e, soprattutto, «quali siano i costi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati e quali, invece, i ricavi derivanti dalla loro termovalorizzazione».
«Non si può sapere in anticipo quali potrebbero essere i vantaggi che ne scaturiranno, di certo si possono prevedere ulteriori difficoltà per i cittadini - prosegue Dolci - che già devono disporre in casa di adeguati contenitori per stoccare carta, vetro, metalli, umido e plastica, con l’aggiunta del sacco per l’indifferenziato».
La riorganizzazione della raccolta differenziata varrà anche per i condomini, che dovranno necessariamente riorganizzare i locali ed eliminare i bidoni in cui vengono stoccati i rifiuti collettivi di tutto il palazzo. «Così la lista delle cose da fare sperimentalmente a carico di una parte dei contribuenti si allunga – rincara Federconsumatori -. Questo senza tenere conto dei limiti di spazio disponibile che gli alloggi presentano, specialmente quelli di recente costruzione».
«A Bergamo, grazie all’impegno degli utenti di Aprica, con il metodo attuale di raccolta si differenzia già oltre il 71 per cento dei rifiuti – conclude Umberto Dolci -. Non si capisce la necessità di proporre soluzioni diverse, con ulteriori oneri, al solo obiettivo di aumentare tale percentuale di un punto o due. Se la sperimentazione serve soltanto a fare guadagnare posizioni nella classifica delle città “smart” e non riconoscesse nulla in cambio ai cittadini preferiremmo si facesse per scelta volontaria e non imposta».