Ma cosa c'entra con il borgo di Arnosto quel vascone di cemento?
Ma che cosa è quella specie di vascone di cemento che sta proprio di fronte, a due-tre metri di distanza, al delizioso borgo di Arnosto? Si tratta di due muretti lunghi sette-otto metri congiunti da un altro muro, sempre in cemento, che sarà un paio di metri. L’altezza? così, a occhio, circa un metro e mezzo.
Muri di un grigio e uniforme cemento che risultano come un pugno nello stomaco per chi arriva ignaro ad Arnosto di Fuipiano, quello che era una dei borghi più incantevoli della Valle Imagna. Arnosto anticamente era un luogo di guardia perché da queste parti passava il confine tra Stato di Milano e Repubblica di Venezia. Nei secoli, aveva conservato i suoi muri di pietra, le piccole finestre dalle cornici scolpite, i tetti tipici della Valle Imagna, molto spioventi.
Il borgo è composto da tante casette unite in un corpo unico e da luogo di guardia dei soldati era poi diventato una cascina agricola, fino a venire abbandonata nella seconda metà del Novecento. A inizio Duemila erano stati effettuati i restauri, criticati da alcuni professionisti, perché non del tutto rispettosi dell’antichità del caseggiato. Ora è arrivata questa nuova muratura, che protegge una scala che scende sotto l’edificio dove sono state create delle cucine, forse perché si pensa di fare di Arnosto un luogo di accoglienza, forse un ostello.
I lavori sono stati effettuati dal Comune. Quello che non si comprende è perché si sia scelto un accostamento così violento, così dissonante fra muri della scala e murature della casa. Ma la Sovrintendenza non ha trovato nulla di ridire su questa soluzione?