Tanti medici di famiglia in pensione: sostituito solo uno su tre
Il sindacato di categoria spera ora nell’adesione dei neolaureati
Mancano medici di base. Un bel problema quello sottolineato oggi da un articolo del Corriere della Sera Bergamo, perché solo 30 camici bianchi su 101 sono stati sostituiti. Un esempio su tutti: a Ciserano, dove il dottor Antonino Buttafuoco è morto a marzo per Covid, i 1.700 suoi pazienti ancora oggi devono rivolgersi alle Usca, squadre speciali nate durante l’emergenza Coronavirus. Alcuni ambiti sono più in difficoltà di altri: fra Arzago, Casirate d’Adda e Treviglio servirebbero 4 ulteriori medici di famiglia, in base alla proporzione per abitante; 3 a Nembro, Selvino e Aviatico. Un fenomeno destinato ad aggravarsi con l’ondata di ulteriori pensionamenti in arrivo. Mentre i nuovi ingressi sono ridotti al lumicino.
Cosa dice il sindacato. «Siamo nelle mani dei neolaureati – sostiene Paola Pedrini, segretaria regionale dalla Federazione italiana medici di medicina generale -. Non ci sono soluzioni definitive nel breve tempo, la mancanza di medici di base è grave». I giovani medici che non entrassero in specialità (a numero chiuso: i test sono il 22 settembre) potrebbero decidere di fare il medico di famiglia provvisorio», spiega Pedrini. Chi frequenta i corsi di medicina generale di solito non ne vuol sapere: lo stipendio è troppo basso per poter far fronte alle spese di studio ed eventuale personale.