Il Rifugio Gherardi, una meraviglia immersa nel verde e adatta a tutti
Ed è anche il perfetto punto di partenza per scoprire le vette che coronano la zona, la loro storia e le loro leggende
di Angelo Corna
Il rifugio Angelo Gherardi, immerso nel verde delle Prealpi Orobie, è il luogo ideale per famiglie e bambini, per chi muove i suoi primi passi in montagna e per chi, con pochi sforzi, vuole assaporare panorami e bellezze a contatto con la natura. Ma non solo: è il perfetto punto di partenza per scoprire le vette che coronano la zona, la loro storia e le loro leggende.
La struttura è raggiungibile dalla Val Brembana con partenza da Pizzino di Valtaleggio, piccolo nucleo di case posto ai piedi dei monti Araralta e Baciamorti. Raggiunta la località di Quindicina (accessibile tramite il pagamento di un ticket), possiamo posteggiare l’auto e incamminarci sul sentiero Cai 120. Il tracciato è davvero adatto a tutti: si risale inizialmente tra i faggi per poi guadagnare, sempre con pendenza costante, un ampio prato in prossimità di una baita adibita ad alpeggio. Qui il panorama inizia ad aprirsi, regalando i primi scorci sulle vette che coronano la zona. Con un ultimo, piccolo sforzo, pieghiamo a destra e in pochi minuti ecco apparire il rifugio Angelo Gherardi (m.1650), adagiato su un ampio pianoro erboso, verde e panoramico. Il percorso richiede circa un’ora di cammino ed è privo di difficoltà. È anche possibile raggiungere il rifugio da Cassiglio in circa tre ore, o dai Piani di Artavaggio in un’ora e mezza di cammino. La capanna è anche spesso meta di biker, che sfidano i ripidi crinali delle montagne soprastanti.
Il rifugio Gherardi
Il rifugio Battisti
Panorama alla Baita Baciamorti
Creste Baciamorti e Araralta
Madonnina sulla cima del Pizzo Baciamorti
Difficile non restare colpiti dal paesaggio: dal Resegone alle celebri Grigne, dalla Valtellina alle Orobie. Quello che ci attende è un panorama da cartolina. I lavori di costruzione iniziarono nell’estate del 1980, su iniziativa del Cai di Zogno. Con questa opera si volle onorare la memoria del socio Angelo Gherardi, esperto sci-alpinista morto accidentalmente durante un'ascensione invernale al Corno Stella il 29 dicembre 1974. Il lavoro proseguì per parecchi anni e fu compiuto anche grazie all’apporto volontario di molti soci. L’inaugurazione avvenne il 21 giugno 1987. Oggi il rifugio è gestito dai volontari dell'Omg, l'Operazione Mato Grosso. Tutto il ricavato è destinato all'ospedale di Chacas in Perù, posto a 3300 metri di quota…