L'escursione consigliata

Il Rifugio Gherardi, una meraviglia immersa nel verde e adatta a tutti

Ed è anche il perfetto punto di partenza per scoprire le vette che coronano la zona, la loro storia e le loro leggende

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di Angelo Corna

Il rifugio Angelo Gherardi, immerso nel verde delle Prealpi Orobie, è il luogo ideale per famiglie e bambini, per chi muove i suoi primi passi in montagna e per chi, con pochi sforzi, vuole assaporare panorami e bellezze a contatto con la natura. Ma non solo: è il perfetto punto di partenza per scoprire le vette che coronano la zona, la loro storia e le loro leggende.

La struttura è raggiungibile dalla Val Brembana con partenza da Pizzino di Valtaleggio, piccolo nucleo di case posto ai piedi dei monti Araralta e Baciamorti. Raggiunta la località di Quindicina (accessibile tramite il pagamento di un ticket), possiamo posteggiare l’auto e incamminarci sul sentiero Cai 120. Il tracciato è davvero adatto a tutti: si risale inizialmente tra i faggi per poi guadagnare, sempre con pendenza costante, un ampio prato in prossimità di una baita adibita ad alpeggio. Qui il panorama inizia ad aprirsi, regalando i primi scorci sulle vette che coronano la zona. Con un ultimo, piccolo sforzo, pieghiamo a destra e in pochi minuti ecco apparire il rifugio Angelo Gherardi (m.1650), adagiato su un ampio pianoro erboso, verde e panoramico. Il percorso richiede circa un’ora di cammino ed è privo di difficoltà. È anche possibile raggiungere il rifugio da Cassiglio in circa tre ore, o dai Piani di Artavaggio in un’ora e mezza di cammino. La capanna è anche spesso meta di biker, che sfidano i ripidi crinali delle montagne soprastanti.

1 - Alba sul percorso
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2 - Bikers sui sentieri
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3 - Il rifugio Gherardi
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Il rifugio Gherardi

4 - Il rifugio Battisti
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Il rifugio Battisti

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6 - Panorama alla Baita Baciamorti
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Panorama alla Baita Baciamorti

7 - Creste Baciamorti e Araralta
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Creste Baciamorti e Araralta

8 - Panorama
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10 - Madonnina sulla cima del Pizzo Baciamorti
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Madonnina sulla cima del Pizzo Baciamorti

11 - Targa Madonnina
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12 - Panorama
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13 - Vetta monte Araralta
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14 - Panorama
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15 - Panorama
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Difficile non restare colpiti dal paesaggio: dal Resegone alle celebri Grigne, dalla Valtellina alle Orobie. Quello che ci attende è un panorama da cartolina. I lavori di costruzione iniziarono nell’estate del 1980, su iniziativa del Cai di Zogno. Con questa opera si volle onorare la memoria del socio Angelo Gherardi, esperto sci-alpinista morto accidentalmente durante un'ascensione invernale al Corno Stella il 29 dicembre 1974. Il lavoro proseguì per parecchi anni e fu compiuto anche grazie all’apporto volontario di molti soci. L’inaugurazione avvenne il 21 giugno 1987. Oggi il rifugio è gestito dai volontari dell'Omg, l'Operazione Mato Grosso. Tutto il ricavato è destinato all'ospedale di Chacas in Perù, posto a 3300 metri di quota…

L’articolo completo, con i percorsi, le bellezze della zona e l’intervista ai rifugisti, lo potete leggere sul PrimaBergamo in edicola da venerdì 4 settembre

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