La piazzola ecologica alla Grumellina non basta per una città come Bergamo
Brescia (200 mila abitanti) ha ben cinque piattaforme ecologiche, noi (120 mila abitanti) una sola. «Il sabato mattina è una bolgia e ci sono code a non finire»
di Federica Frigeri
La piattaforma ecologica di Bergamo è insufficiente per gli standard di una città di oltre 120 mila abitanti? Il punto di raccolta dove i bergamaschi possono portare i rifiuti ingombranti è argomento di polemiche che riguardano la dimensione, la posizione e la presenza quasi costante di code in entrata.
La stazione ecologica di Bergamo è situata in zona Grumellina, aperta regolarmente tutti i giorni feriali e il sabato mattina, e sorvegliata da personale di gestione della piattaforma, il cui compito è anche quello di indirizzare il cittadino a una corretta raccolta di rifiuti. È attrezzata per lo smaltimento di tutti i materiali riciclabili, anche quelli ingombranti come frigoriferi, lavatrici o imballaggi in cartone, e l’eliminazione dei rifiuti catalogati come pericolosi, ad esempio le pile esauste e i medicinali scaduti. Al suo interno si trova anche il “Laboratorio del Riuso”, uno spazio gestito da due cooperative, EcoSviluppo e Cooperativa Ruah che si occupano di raccogliere, riparare e rivendere degli oggetti per finanziare l’imprenditoria femminile in Senegal grazie al progetto “Terra fra le mani”.
Le polemiche che circondano la piazzola riguardano principalmente la sua estensione: è ritenuta sottodimensionata per essere l’unica discarica di riferimento per i più di 120 mila abitanti di Bergamo. La sua area è infatti paragonabile a quella delle piattaforme ecologiche dei paesi limitrofi, che però non si trovano a dover servire un così ampio bacino di utenti. Le opinioni dei cittadini che utilizzano questo servizio sono spesso negative: «Ho visto comuni con dodici mila abitanti che hanno una discarica grande come questa», commenta un utente. Il problema principale pare proprio essere la dimensione, che è anche una delle cause delle frequenti code che si creano sia al suo interno sia all’esterno, con ingorghi dovuti anche al transito di mezzi per la raccolta diretti al termovalorizzatore. «Il sabato mattina è una bolgia», aggiunge lo stesso utente. E infatti accade di frequente che la fila di macchine in attesa di poter entrare raggiunga la rotonda che incrocia la strada provinciale con via Goltara e via Morali, causando ulteriori disagi in una zona di Bergamo già particolarmente trafficata.