Scontri nel dopo partita, purtroppo

Quelli che hanno fatto il tifo (e non, al contrario, la guerra)

Quelli che hanno fatto il tifo (e non, al contrario, la guerra)
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«Speriamo in un bel pareggio!». È cominciata così la partita dei tifosi nerazzurri. Curiosi per l’arrivo della Roma di Garcia, ma anche realisti perché davanti c’è “una grande”: «È un po’ che non vengo allo stadio, stasera però è proprio una partitona», dice un tifoso prima di accomodarsi in tribuna. Quello accanto smorza subito gli entusiasmi: «Eh, la vedo dura, però dai, magari arriva un punto».

Inizia la partita e la coreografia che regala il popolo nerazzurro è magnifica. L’intera curva nord e la sud sfoggiano dei cartoncini argentati il cui spettacolo vale già da solo il prezzo del biglietto. Nel bel mezzo della Pisani, poi, campeggia lo striscione «You’ll never walk alone» (Non camminerete mai da soli) che replica il famosissimo inno dei supporters inglesi del Liverpool, ma in salsa orobica: invece di essere red è nerazzurro. Si scaldano i cori. Le due tifoserie non si amano. E alla Pisani che incita con la solita carica i ragazzi di Colantuono, replicano in un botta e risposta continuo i 1500 tifosi giallorossi confinati nel settore ospiti.

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Fischio d’inizio. Non passa neanche un minuto e arriva, splendido, il vantaggio atalantino firmato Maxi Moralez, accolto da un boato di gioia che esplode e rimbomba fino a Città Alta. Per i tifosi nerazzurri il gol è adrenalina pura. Per i romanisti una miccia per scatenare la battaglia. Dal loro settore cominciano a scoppiare petardi e a piovere fumogeni verso la Sud. Arriva la polizia in funzione antisommossa e gli animi si placano.

La partita va avanti e arrivano i gol della Roma, l’uno-due firmato Ljajic e Nainggolan. Il tifo nerazzurro non si abbatte e sta vicino alla squadra come sempre. Nessuno vuole mollare. Anzi. Il rammarico è per le occasioni mancate: «Cavolo però Baselli lì doveva buttarla dentro e andavamo sul 2-0, poi era difficile riprenderci!». Un altro non risparmia critiche a Bellini («Ha proprio detto a Ljajic: prego, passi pure») e a Carmona entrato molle sul secondo gol. Un po’ di malumore si avverte anche sul Tanque Denis: «Scecc, è ancora troppo lento». Però, fanno notare altri, la Roma è la Roma «e questi hanno qualità superiori».

Anche nel secondo tempo la Nord riparte grintosa. Sulla curva campeggiano i grandi striscioni di sempre: “Rispettare il passato, credere nel presente e lottare per il futuro”, posto sulla vetrata in basso, e “Atalanta folle amore nostro” lassù in alto. Non vogliono darsi per vinti, gli ultrà, e credono fermamente nella possibilità di pareggiare. Dall’altra parte, i romanisti intonano orgogliosi: “La capitale, noi semo la capitale!”.

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La partita scorre via, i bergamaschi si stringono vicini l’uno con l’altro, qualcuno prova  a cambiare di posto per questioni di scaramanzia, ma non c’è proprio nulla da fare. Anche l’arbitraggio non aiuta e a Massa dagli spalti non le mandano a dire.

Siamo all’atto finale. I tifosi nerazzurri applaudono comunque la prova grintosa e vogliosa dei ragazzi di Colantuono e fischiano pesantemente i giallorossi in festa. Si esce a testa bassa ma confortati dalla prestazione della squadra. La voglia di lottare e di vincere è tornata. «Però quell’espulsione lì di Boakye proprio non ci voleva», commenta uno pensando alle prossime. «Chissà cosa ha detto all’arbitro per farsi cacciare così».

Quello che è successo dopo la partita è tristemente riportato dalle cronache dei giornali di domenica mattina. Scontri con la polizia, lanci di bombe carta cariche di chiodi, cinque agenti feriti, sei tifosi arrestati e due minorenni denunciati a piede libero. Un comunicato della Questura parla di «gravi attacchi portati all’indirizzo delle forze dell’ordine da parte di alcune centinaia di ultras atalantini». Gli arrestati sono un 32enne di Alzano e un 26enne residente a Valtorta, già noti per episodi simili, un 18enne residente a Sorisole, un 30enne residente a Costa Mezzate, un ventenne di Bergamo, pregiudicato per reati contro il patrimonio, e un 32enne residente a Brembate. Era noto che Atalanta-Roma sarebbe stata una partita a rischio. Ma qualcuno ha autorizzato la trasferta.

Anche a Bergamo, purtroppo, la strada per arrivare a godere di uno spettacolo in tranquillità è ancora lunga.

 

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