"Polenta a colori", lo chef Oldani coltiva in Bergamasca la novità della sua cucina pop
Grazie alla collaborazione con la Comunità del Mais Spinato di Gandino si coltiva l'antica varietà andina, utile a produrre la polenta amaranto. Alfiere della novità lo chef
Per i pochi che ancora non ne conoscono il nome, è sufficiente ricordare per un attimo la fortunata “reclame” della pasta Barilla, con il grande tennista Roger Federer che si cimenta in cucina, affiancato da uno chef che lo consiglia opportunamente. Quest’ultimo è Davide Oldani, che giovedì 1 ottobre compirà 53 anni. Lo farà probabilmente nel suo ristorante stellato D’O (le sue iniziali) posto nella frazione San Pietro dell’Olmo a Cornaredo (Milano). Oldani (oltre che per i celeberrimi spot con Federer) è noto per essere fra i cinquanta chef “Ambasciatori della Cucina Italiana nel mondo”, per aver ricevuto nel 2008 l’Ambrogino d’Oro dal Comune di Milano e, soprattutto, per essere di fatto l’inventore della “Cucina pop”, basata sulla semplicità e su ingredienti umili.
Proprio la costante ricerca di ingredienti di eccellenza ha fatto incrociare le strade dello chef milanese con quelle della Comunità del Mais Spinato di Gandino, in Bergamasca, con la quale ha stabilito un’importante collaborazione.
Oldani e Rottigni nel mulino dell'Azienda Agricola Savoldelli
Lunedì 26 settembre, attraverso post e storie sui propri profili social, Davide Oldani ha annunciato una nuova frontiera, che ha visto crescere in Val Gandino l’antico Mais Morado originario della Bolivia. «Tutto è partito - spiega Antonio Rottigni della Comunità del Mais Spinato di Gandino (con Oldani nella foto di apertura) - dalla preziosa consulenza di Paolo Valoti del Crea (Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali di Bergamo). Nei campi del coltivatore gandinese Clemente Savoldelli, titolare anche del mulino a pietra di riferimento per la Valle, è stato coltivato l’antico mais andino. Insieme alla varietà Azul (che è invece originaria del Messico) ha la particolarità di mantenere la caratteristica coloritura amaranto anche dopo la trasformazione e la cottura, consentendo di produrre per esempio una polenta “colorata”».
https://www.facebook.com/DODavideOldani/posts/3381218511954292
L’idea di Oldani di affiancare alle proprie specialità un ingrediente tanto particolare è evidentemente motivo di orgoglio per la realtà della Val Gandino, che si appresta ad aprire, martedì 29 settembre, la tredicesima edizione de “I Giorni del Melgotto”, in coincidenza con la stagione del raccolto. «Davide è innanzitutto un amico - aggiunge Rottigni - e mostra la curiosità e voglia di sperimentare che solo i grandi chef sanno mettere in campo. Per la nostra Comunità è ovviamente una grande soddisfazione, che porta a compimento la volontà di dialogo internazionale che in oltre dieci anni abbiamo posto nella nostra attività di promozione colturale e culturale».