I mille colori della Val Sanguigno, una vera pepita verde incastonata nella Val Seriana
Situata in territorio di Valgoglio, è amata in ogni stagione ed è considerata la zona a più alta biodiversità presente nel Parco delle Orobie
di Angelo Corna
Spesso conosciuta come la “valle dell’acqua”, la Val Sanguigno è una valle minore che si sviluppa sul lato orografico destro della Val Seriana, di cui è tributaria. Situata nel territorio amministrativo del comune di Valgoglio, è amata in ogni stagione ed è considerata l’oasi verde a più alta biodiversità presente nel Parco delle Orobie. Grazie alle particolari condizioni climatiche (e alla quasi assenza dell’uomo) si è sviluppato un particolare habitat in cui hanno trovato spazio numerose specie vegetali e animali. Il regno dell'aquila, del capriolo, del camoscio e dell'ermellino, ma soprattutto casa natale del coleottero denominato Ubychia leonhardi Reitter, esemplare rarissimo e oggi ritenuto “endemico”.
Durante la stagione estiva, lo spettacolo offerto dal torrente Sanguigno è a dir poco suggestivo. L’acqua scende a balzi formando piscine trasparenti dal colore verde e azzurro, cascate limpidissime e piccoli laghetti cristallini. La valle deve il suo nome all’intensa colorazione rossastra che assume nel tardo autunno, altra peculiarità unica di questa zona. Nella parte bassa è percorsa dall'omonimo corso d’acqua che, gettandosi nel torrente Goglio, alimenta la centrale idroelettrica di Aviasco.
Proprio in prossimità del manufatto prende il via il nostro tracciato, marchiato dal segnavia Cai 232. Il primo tratto è anche conosciuto come Sentiero dell'Alto Serio. Il percorso, in questa stagione battuto dai cercatori di funghi, sale ripido in mezzo al bosco toccando alcune stalle ristrutturate, immettendosi poco dopo su una mulattiera proveniente anch’essa dalla centrale di Aviasco. Pieghiamo a sinistra fiancheggiando il torrente che scende dalla val Sanguigno, fino a toccare la località conosciuta come Cascatelle. Proseguendo in falsopiano, tra i colori dei faggi, raggiungiamo dopo circa un’ora di cammino il rifugio Gianpace…