Secondo street food in Piazzale Alpini (sognando Mercatanti)
Da venerdì 9 a domenica 11 torna la manifestazione, con 23 cucine viaggianti. Ma c’erano più di cento operatori, di solito, sul Sentierone in questi giorni
La prima uscita, dal 18 al 20 settembre, è andata bene. Il progetto di trasformazione di Piazzale Alpini in un grande spazio urbano per ospitare eventi e creare un impatto positivo la zona, fortemente voluta dalla Giunta Gori, non aveva avuto fino a quel momento dei banchi di prova, a causa della pandemia da Covid e del conseguente lockdown. Ora però si può recuperare, anche se con le dovute precauzioni. È tornato lo street food firmato Confesercenti, proprio nel piazzale ora più largo e idoneo a manifestazioni di questa portata, in tre tappe dedicate alle migliori e caratteristiche specialità gastronomiche italiane ed europee.
Dal 18 al 20 settembre, appunto, si è tenuta la prima delle tre tappe della manifestazione con 23 cucine viaggianti. L’appuntamento ritorna da domani a domenica (venerdì e sabato dalle 10 alle 24 e domenica fino alle 22) e dal 23 al 25 ottobre. Si potrà scegliere ancora tra cucina greca con pita e yogurt, cucina eritrea e indiana, carne argentina, arrosticini abruzzesi, paella spagnola, cucina messicana, crepes olandesi, cannolo ungherese, hamburger di canguro, gnocco fritto, arancini e cannoli siciliani, taralli pugliesi, focacce genovesi, frittura di pesce, polenta taragna e taglieri di formaggi, carne e verdure alla griglia, patatine e ciambelle, birre artigianali, gelati e dolci. E questa seconda tappa, in particolare, «ci piace pensarla come uno spin off della diciannovesima edizione di Mercatanti – ha commentato Cesare Rossi, vicedirettore di Confesercenti Bergamo -, quest’anno prudentemente sospesa. Che sia di buon auspicio. Siamo in una delle zone commerciali della città maggiormente colpite dalla crisi post emergenza e proprio per questo crediamo che, sull’onda della grande partecipazione agli street food che abbiamo recentemente organizzato in provincia, la manifestazione potrà contribuire alla ripartenza, seppur a piccoli passi, delle attività commerciali del centro città».
Certo, non ci sarà possibilità di approcciarsi – giusto per fare un esempio - all’«aperitivo da zar», quello che Mercatanti garantiva da anni: al banchetto russo con 20 euro si poteva gustare un vasetto di caviale Osetra Imperial da 10 grammi accompagnato degnamente da due bicchierini di Zarskaya Gold o Beluga. Certamente caro, ma a Palazzo d’Inverno non si può badare a spese. La varietà e ricercatezza dell’offerta, a Mercatanti, era (e sarà, si spera, il prossimo anno) garantita dal numero di operatori, superiori a cento. Non solo cibo ma anche oggetti di pregio fatti a mano. Come le ceramiche inglesi, portate da un espositore che in Italia va solo a Firenze, oltre che a Bergamo. E poi gli immancabili i bulbi di tulipano, nostalgia canaglia.