il progetto BOB

L'elissoccorso di Bergamo vola con plasma e globuli rossi per assistere chi ha un trauma

Sarà possibile intervenire direttamente sui luoghi delle emergenze e praticare, oltre alla trasfusione dei globuli rossi, anche la somministrazione del plasma per contrastare l’evoluzione dello shock emorragico che rappresenta, specie tra i più giovani, fino al 50 per cento delle morti potenzialmente prevenibili

L'elissoccorso di Bergamo vola con plasma e globuli rossi per assistere chi ha un trauma
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Da oggi, mercoledì 4 novembre, l’elisoccorso di Bergamo vola equipaggiato con due unità di globuli rossi concentrati gruppo 0 negativo e 2 unità di plasma fresco scongelato. In questo modo sarà possibile intervenire direttamente sui luoghi delle emergenze e praticare, oltre alla trasfusione dei globuli rossi, anche la somministrazione precoce di plasma per contrastare l’evoluzione dello shock emorragico. Specie tra i più giovani, questo shock rappresenta fino al 50 per cento delle morti potenzialmente prevenibili e, anche nei casi in cui non risulti immediatamente letale, ha conseguenze fisiopatologiche che condizionano l’evoluzione del trauma maggiore e ne rendono più difficile il trattamento in fase ospedaliera.

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Questo traguardo è stato raggiunto in Lombardia grazie alla collaborazione di Areu (Azienda Regionale Emergenza Urgenza) e la Struttura regionale di coordinamento per le attività trasfusionali con il coinvolgimento dell’Articolazione aziendale territoriale di Bergamo e il Servizio di immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’Asst Papa Giovanni XXIII.

Si tratta di un intervento pre-ospedaliero in grado quindi di contrastare il sanguinamento incontrollato e migliorare la sopravvivenza dei pazienti. «Dopo una prova generale avvenuta il 20 ottobre, siamo molto soddisfatti di poter dare il via a questo progetto – commenta il direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII Maria Beatrice Stasi -. L’emergenza Covid non ci ha fermato e d’ora in avanti i concentrati di globuli rossi e il plasma potranno essere trasportati in elicottero per il primo soccorso».

La legislazione in vigore sull’utilizzo del sangue, molto ferrea e con procedure complesse per garantire standard di sicurezza elevati, e la necessità di conservarlo a una temperatura corretta e costante, avevano impedito finora di poter utilizzare unità di emocomponenti (globuli rossi concentrati e plasma) nel soccorso pre-ospedaliero. Il progetto ha individuato come soluzione a tali limiti l’utilizzo di un contenitore isotermico, già utilizzato in ambito militare, in grado di garantire la conservazione di plasma e globuli rossi alla temperatura corretta e costante anche in condizioni ambientali estreme. Le sacche, inoltre, sono costantemente tracciate e controllate. Inoltre l’Aat del 118 e il Simt del Papa Giovanni introducono, primi in Italia, anche la possibilità di riscaldare attivamente gli emocomponenti durante la trasfusione sul luogo dell’incidente.

«Il progetto BOB, acronimo di Blood On Board, coinvolge al momento l’elisoccorso di Bergamo come centro sperimentale – aggiunge il direttore generale di Areu Alberto Zoli -. È nostro obiettivo, una volta verificati i risultati ottenuti, estendere il progetto a tutta la Regione Lombardia. Per questa ragione, nel prossimo futuro, saranno equipaggiati anche gli altri quattro elicotteri sanitari di soccorso della flotta Areu».

«Lo sviluppo del progetto e la sua implementazione territoriale – prosegue Rosa Chianese, direttore Src Lombardia - rappresentano una tappa importante per la tempestività del trattamento trasfusionale, laddove esso sia salva vita, nel rispetto di tutti criteri di sicurezza trasfusionale per il paziente»

BOB è stato sviluppato dai dottori Francesco Daminelli e Christian Salaroli, medici elisoccorritori della Aat del 118 di Bergamo e dal dottor Simone Celi della Aat del 118 di Brescia, con il sostegno del dottor Angelo Giupponi e Oliviero Valoti, oltre che la collaborazione dei tecnici e dei medici del Simt del Papa Giovanni diretti dalla professoressa Anna Falanga: Marina Marchetti, Giulia Ravasio, Patrizia Ronca, Erika Diani, Cinzia Battista. Senza dimenticare la consulenza di Mr Mawson e della dottoressa Rachel Hawes di Great North Air Ambulance, in Regno Unito.

Alla base di questa iniziativa vi è poi la generosità dei donatori di sangue lombardi, cui si è aggiunto il supporto di Laura Bresciani, amministratore delegato dell’azienda Imd Generators Srl di Grassobbio che ha acquistato l’equipaggiamento necessario. «Tutto il personale del Simt ha accolto con grande entusiasmo, fin dall’inizio, questa proposta – conclude la professoressa Anna Falanga, direttore dell'Unità di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell'Asst Papa Giovanni XXIII e direttore del Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale ed Ematologia della Provincia di Bergamo -. Vedere oggi la sua realizzazione ci riempie di orgoglio e siamo pronti a supportare con i nostri emocomponenti il lavoro svolto dagli operatori dell’elisoccorso».

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