mercoledì 25 novembre

Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, a Bergamo bandiere a mezz’asta

L’iniziativa è stata lanciata dalla Rete Interistituzionale Antiviolenza degli Ambiti territoriali di Bergamo e Dalmine. Nel corso della giornata previsti anche incontri con gli studenti e una mostra fotografica per dire "Basta" alla violenza di genere

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Mercoledì 25 novembre, in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, Palazzo Frizzoni esporrà le bandiere a mezz’asta, in segno di lutto per tutte le donne vittime di femminicidio e come riconoscimento del dramma sociale rappresentato da questo fenomeno. L’iniziativa, fatta propria dal Comune, è stata lanciata dalla Rete Interistituzionale Antiviolenza degli Ambiti territoriali di Bergamo e Dalmine, presidio territoriale delle politiche di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e domestica. «Durante il precedente lockdown i raccordi all’interno della Rete sono stati intensificati anche grazie a numeri di telefono dedicati – spiega l’assessore alle politiche sociali Marcella Messina -. I servizi sociali dei diversi Comuni hanno anche fornito aiuti concreti, come pacchi alimentari, alle donne in condizioni di difficoltà economica. Quello della violenza sulle donne è un tema ancora poco conosciuto nelle sue dinamiche più profonde perchè si manifesta in forme diverse. Per questa ragione, la Rete assume un ruolo chiave nell’integrazione socio-sanitaria e socio-assistenziale per garantire un modello integrato di intervento».

«Il Manifesto 2020 della Rete di Bergamo e Dalmine ribadisce che ci siamo sempre, non solo il 25 novembre – sottolinea Silvia Dradi, coordinatrice della Rete Interistituzionale Antiviolenza dei due Ambiti territoriali -. In questi mesi di emergenza sanitaria abbiamo garantito protezione e accoglienza a tutte le donne che hanno chiesto aiuto. Sono state collocate in protezione 10 donne e 12 minori. L’attenzione su questo drammatico fenomeno sociale deve restare alta; è necessario sradicare le radici culturali del problema. Per questa ragione la Rete aprirà presto un sito web, così da orientare al meglio le donne sul nostro territorio, oltre che per promuovere iniziative formative e culturali».

I dati raccolti dal centro antiviolenza Aiutodonna, attivo in città dal 1999, (cui si è aggiunto lo Spazio Donna a Dalmine nel 2019), mostrano un andamento progressivo ed esponenziale di casi di violenza sulle donne dopo il lockdown primaverile. «Nel 2020 – evidenziano Sara Modora, la coordinatrice del centro di Bergamo, e Oliana Maccarini, presidente dell’associazione Aiuto Donna -, 602 donne si sono rivolte alle 5 sedi operative di Bergamo, Dalmine, Seriate, Vigano San Martino e Terno D’isola. In particolare: 302 rete di Bergamo e Dalmine, 170 rete di Seriate e Vigano, 127 rete di Terno d’Isola. È una conferma di quanto osservato nel 2019, quando contavamo circa 600 contatti. Il crollo delle telefonate durante il lockdown è stato allarmante in tutta la nostra provincia: le donne hanno realmente ricominciato a chiedere aiuto dal mese di maggio. Durante il periodo più restrittivo si sono rivolte a noi solo donne che avevano già conosciuto i centri e avviato un percorso di uscita». Inoltre, promossa dall’Associazione Aiuto Donna, è nata a Bergamo nel 2018 l’organizzazione di volontariato “La Svolta”, un’associazione accreditata nella Rete Antiviolenza che rappresenta un riferimento per quegli uomini che vogliono intraprendere un percorso di cambiamento rispetto ai comportamenti violenti messi in atto nelle relazioni affettive. La Svolta in due anni ha accolto 57 uomini e, ad oggi, ne assiste 20.

«Dobbiamo educare al contrasto degli stereotipi di genere – rimarca l’assessore alle pari opportunità Marzia Marchesi -, alla base di una visione errata di donne e uomini nella società e indicativi di eventuali atti di discriminazione e violenza. Per questa ragione, il mio assessorato ha promosso due iniziative: la prima riguarda un incontro che si svolgerà mercoledì, dalle 10 alle 11.30, in collaborazione con il liceo scientifico Mascheroni, che è anche al lavoro per progettare un calendario civile che includa questa tra le ricorrenze da non dimenticare. L’incontro sarà trasmesso in streaming sul canale YouTube del Comune e ha già raccolto l'adesione di circa 30 classi di vari istituti bergamaschi. L’altro appuntamento è la mostra fotografica “Basta”, organizzata dall’Associazione Cavaliere Giallo, che propone una serie di scatti sul tema della violenza sulla donna interpretata da 22 fotografe». La mostra sarà allestita nell’atelier “Studio Balini”, in via Alberico da Rosciate. L’inaugurazione sarà trasmessa in streaming mercoledì 25 novembre alle 18.30 sulla pagina Facebook dello studio Balini.

Infine, Eleonora Zaccarelli, presidente del Consiglio delle Donne, propone una cartolina che ribadisce, attraverso un messaggio di speranza per il futuro, l’universalità di diffusione del fenomeno e ricorda le altre iniziative in corso per questa giornata: quella dell’Associazione Adesso Donne 3.0 impegnata a ridipingere le panchine rosse già presenti in piazze e parchi della città (piazza Matteotti, Colognola e Santa Lucia, nei parchi Suardi, Loreto e Locatelli, in via Leopardi, come a Longuelo, Piazza Sant’Anna e Malpensata); quella di Soroptimist International Club Bergamo che sosterrà il percorso di una donna in difficoltà e accenderà di arancione Porta San Giacomo.

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