Primo passo

Un pool di storici dell'arte chiamato a studiare il nuovo allestimento dell'Accademia Carrara

Gli obiettivi sono: dare maggiore flessibilità alla pinacoteca; costruirle una identità più forte; gestire meglio gli spazi. Il progetto sarà sottoposto la prossima settimana alla Giunta comunale con il nuovo piano triennale per ottenere il via libera

Un pool di storici dell'arte chiamato a studiare il nuovo allestimento dell'Accademia Carrara
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La comunità dei musei in Italia e nel mondo, durante la crisi generata dalla pandemia tutt’ora in atto - e anzi Accademia Carrara sin dal 2019 - non ha fermato la riflessione sul futuro e sul proprio ruolo. Più in generale, le istituzioni culturali, sin dalle origini, rappresentano un sistema che non può prescindere dalla realtà storica in cui operano e che contribuiscono a orientare e, a maggior ragione nei periodi difficili, da gestioni economiche sostenibili. Nell’inedito clima che stiamo vivendo, Accademia Carrara è pronta a raccogliere questa nuova sfida, avviando un percorso articolato e complesso per ripensare il museo; un processo che richiederà tempo, idee ed energia perché progettare il proprio ruolo nel futuro è entusiasmante e sfidante e, allo stesso tempo, un impegno di grande responsabilità e rispetto.

«La proposta di rinnovare l’allestimento punta a tre distinti obiettivi - spiega il sindaco e presidente della Fondazione Accademia Carrara, Giorgio Gori -: valorizzazione del patrimonio, flessibilità e attrattività dell’offerta espositiva e sostenibilità gestionale. Ci si propone di dare maggiore evidenza al prezioso cuore della collezione, e al tempo stesso di guadagnare la flessibilità necessaria a realizzare diverse e frequenti focalizzazioni su specifiche parti del patrimonio, così da rendere sempre nuova l’esperienza di visita. Il nuovo allestimento dovrà anche favorire una migliore sinergia tra la collezione permanente e le mostre temporanee che si succederanno nel tempo, all’interno dell’unica e storica sede. E infine ci si prefigge l’obiettivo, nella prospettiva dei prossimi anni, di assicurare piena sostenibilità alla Fondazione, così da poter dedicare una crescente quota di risorse alla progettualità artistica ed espositiva».

Il primo passo del percorso è stato quello di chiamare a discutere e a dare un concreto contributo, un pool di storici dell’arte con competenze di museologia, che conoscono approfonditamente la storia e le collezioni del museo bergamasco, posseggono dimestichezza con le proposte culturali, possano favorire, nella chiarezza, un rapporto efficace con il pubblico e con possibili problematiche museali. L’elaborazione di questa prima fase, che durerà poco meno di un anno, è stata affidata a: Keith Christiansen, Francesco Frangi, Fernando Mazzocca e Mattia Vinco, Luca Rinaldi e Angelo Loda (Soprintendenza Architettura, Belle Arti e Paesaggio), coordinati dal direttore Maria Cristina Rodeschini, con la partecipazioni dei conservatori Paolo Plebani e Giovanni Valagussa.

Un progetto ambizioso, tanto più in un periodo come questo, che guarda ai prossimi anni con speranza, coraggio e attenzione, verso una straordinaria collezione e il suo pubblico. Ed è proprio il pubblico, che in questi “primi” cinque anni dalla riapertura ha premiato l’istituzione bergamasca, il centro dell’impegno, come si evince dalle parole di Rodeschini perché «ripensare l’allestimento della Carrara significa tenere costantemente monitorata l’efficacia della proposta culturale, riservando ai visitatori un ruolo centrale, così come significa essere aggiornati e in linea con le azioni dei più importanti musei del mondo, in uno scambio proficuo di esperienze e best practices».

Tanti gli obbiettivi di questo percorso tra:

  • Maggiore flessibilità. L’attuale allestimento della Carrara vede l’esposizione di 500 opere in 28 sale e offre al pubblico la ricchezza e la varietà del patrimonio conservato. Una sorta di manuale di storia dell’arte, disposto per cronologia e aree geografiche, scelta che è stata intrapresa, nel 2015, per soddisfare il desiderio di rivedere le collezioni, dopo i lunghi anni di chiusura del museo. La nuova idea di ordinamento, ponendo al centro il concetto di flessibilità, andrà a garantire la presenza nelle sale di tutti i capolavori che il museo custodisce, proponendo un percorso di visita meno denso di opere ma non per questo meno importante e coinvolgente.
  • Identità del museo. Accademia Carrara rappresenta un unicum in Italia e da sempre è considerata la “casa dei collezionisti”: è infatti l’unico museo a essere interamente formato da lasciti di diversi donatori, che hanno costituito straordinarie raccolte di opere d’arte, per poi donarle alla comunità. Il nuovo progetto di allestimento, in linea con le volontà del fondatore Giacomo Carrara, sottolineerà questa caratteristica, anche grazie alle tante storie di collezionismo di cui la Carrara è testimone.
  • Gestione degli spazi. Una nuova disposizione della Collezione potrà portare all’identificazione di alcuni spazi da dedicare a esposizioni temporanee, all’interno del museo; questo permetterà al pubblico non solo di godere di progetti extra, ma anche di avere accesso, a rotazione ad altri aspetti del patrimonio.

Inoltre, la condivisione all’interno dell’unica sede, tra mostre temporanee e collezione permanente, potrà certamente portare a un ancor più stretto dialogo tra le opere, a un sensibile miglioramento del servizio, oltre che a un incremento dei flussi di pubblico, la cui esperienza di visita si andrà così completando. Il proposito di dare luogo a un nuovo allestimento, sul quale il Consiglio di amministrazione di Fondazione Accademia Carrara si è espresso all’unanimità, sarà sottoposto la prossima settimana alla Giunta Comunale insieme al nuovo piano triennale per ottenerne il via libera.

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