Sintomi da Covid? Prendete subito Aulin o Aspirina, lo dicono Remuzzi e altri esperti
Un protocollo “domestico” firmato da diversi grandi medici. Non bisogna attendere l’esito del tampone, i primi giorni sono fondamentali perché bisogna anticipare la reazione infiammatoria dell’organismo. Ecco come
di Angela Clerici
Se presa per tempo, questa maledetta malattia, Covid-19, può venire sconfitta stando a casa. Lo ripetono da mesi i medici della famosa “lettera dei Seicento”, partita dal Papa Giovanni di Bergamo; tanti medici e infermieri hanno cominciato a farlo. Ora è arrivato un documento che conferma l’approccio fondato sugli antinfiammatori, da prendere subito, appena i sintomi del Coronavirus si manifestano, ancora prima di sapere se siamo o non siamo positivi.
È un documento sistematico, che disegna un protocollo: nei prossimi giorni verrà pubblicato su una rivista autorevole, la Clinical and Medical Investigation. È stato redatto anche in seguito alle numerose richieste di chiarimenti e notizie riguardanti la malattia che sono piovute sul Papa Giovanni da mezzo mondo, soprattutto dall’Africa dove le strutture ospedaliere sono quello che sono e dove potere curare i malati a casa sarebbe non solo un fatto positivo, ma un gigantesco balzo in avanti nella possibilità terapeutica. Tante richieste sono arrivate al Papa Giovanni e all’istituto Mario Negri, in particolare a Giuseppe Remuzzi, medico molto conosciuto nel mondo anche per via delle sue vaste collaborazioni come scienziato e come presidente della Società internazionale di nefrologia. Il documento è firmato da diversi medici, tra gli altri, oltre a Remuzzi, da Norberto Perico e Monica Cortinovis (ricercatori del Mario Negri), Fredy Suter (per dodici anni primario di malattie infettive all’ospedale di Bergamo).
Nel documento si raccomandano interventi immediati e semplici, passando dal medico di fiducia, ma senza nemmeno aspettare l’esito del tampone, qualora ci siano dei sintomi. I medici bergamaschi hanno potuto verificare sul campo come cinque-sette giorni di attesa possano essere decisivi e condurre a una malattia relativamente banale oppure a una patologia grave. Lo scopo è anticipare l’infiammazione, la “reazione infiammatoria” dell’organismo attaccato dal virus. È importante iniziare la cura quando si manifestano sintomi che fanno pensare al Covid, considerando che la febbre si manifesta nel 43 per cento dei casi mentre nel 67 per cento delle situazioni si riscontra la tosse, una tosse spesso secca, senza catarro. Poi ci sono altri indizi: stanchezza, dolori diffusi, mal di gola, nausea, vomito, diarrea. «Si comincia prima dell’esito del tampone, trattando il coronavirus alla stregua di un’altra qualsiasi delle malattie delle vie respiratorie».
Impedire o limitare il sorgere dell’infiammazione è il primo obiettivo, e lo si raggiunge con l’uso di farmaci molto conosciuti come l’Aspirina (acido acetilsalicilico, antinfiammatorio non steroide) o l’Aulin (antinfiammatorio non steroide a base di Nimesulide). Nel senso antinfiammatorio non è consigliato il paracetamolo (Tachipirina), valido invece per la funzione antipiretica, contro la febbre. (...)