Lo smart working manda in crisi i distributori automatici di caffè e snack
Il settore è forte nella Bergamasca, ma con nuovo crollo dei fatturati del 50% e l’esclusione dai ristori portano nubi scure all’orizzonte
Tecnicamente il settore si chiama Vending, ma per tutti si tratta del mercato dei distributori automatici. Di caffè, acqua, merendine e compagnia, presenti soprattutto nelle aziende medio-grandi, ma non solo. Lo smart working, però, ha messo in crisi il settore: se in ufficio ci va meno gente, i distributori languono. E pure negli ospedali, dove ce ne sono molti, le visite ai parenti sono (giustamente) crollate. Un fenomeno che si fa sentire anche per le imprese bergamasche del settore, un’ottantina, fra le quali colossi come Ivs, Evoca e Bianchi Industry, come raccontato oggi da L’Eco di Bergamo.
Il comparto aveva vissuto una breve ripresa dopo il crollo registrato durante il primo lockdown (ad aprile era arrivato a perdere addirittura il 70), ma da ottobre sta di nuovo colando a picco. Non sono previsti ristori, lamentano i rappresentanti nazionali del settore, ma restano i canoni concessori e demaniali che le imprese sono tenute a pagare per installare i distributori automatici nel settore pubblico, anche quando le macchine sono ferme.