La situazione epidemiologica migliora, ma per evitare un "gennaio rosso" serve responsabilità
La flessione della curva in Bergamasca appare un dato consolidato e anche l'Rt si mantiene sotto l'1. Ma l'Istituto superiore di sanità chiede massima attenzione perché «la situazione resta grave»
Situazione epidemiologica in generale miglioramento, Rt medio nazionale pari a 0.82 e nella Bergamasca «assestato sotto l’1», uniti a un miglioramento anche dell’attività di ricovero negli ospedali. Gli indicatori del contagio sono ormai in una fase consolidata di discesa ma, ciononostante, l’Istituto Superiore di Sanità nel corso del suo monitoraggio settimanale, invita a non abbassare la guardia e a rispettare tutte quelle norme che ormai abbiamo imparato a memoria: evitare i luoghi affollati, utilizzare sempre la mascherina e lavarsi le mani di frequente.
Insomma, nonostante l’euforia che può generare il passaggio della Lombardia in zona gialla il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro sottolinea che quello di quest’anno sarà un «Natale Covid». E che la situazione «resta grave». Nei giorni in cui si discute eventuali deroghe agli spostamenti nei giorni di Natale e Capodanno appare quindi evidente il parere degli scienziati: un allentamento delle restrizioni soprattutto sotto le feste porterebbe necessariamente ad una nuova crescita delle positività diagnosticate giornalmente.
Oggi, sabato 12 dicembre, in Lombardia si sono registrati 2.736 nuovi casi, ma è da sabato scorso che nella nostra regione non si supera la soglia dei 3 mila positivi al giorno. A Bergamo l’indicatore delle positività giornaliere, nonostante oscillazioni notevoli (con un minimo di 48 casi e il massimo di 174 registrato oggi), si conferma al di sotto dei 200 contagi. Per quanto riguarda più da vicino la realtà bergamasca, i due comuni che presentano le maggiori criticità sono quelli Solto Collina e Torre Pallavicina, mentre sono in fase di miglioramento Villa d’Adda e Fara Gera d’Adda.
Si consolida anche il progressivo allentamento della pressione sui reparti ospedalieri. Da lunedì (7 dicembre) sia il dato regionale riferito al saldo delle terapie intensive, sia quello riferito ai ricoveri ordinari sono negativi. Dall’inizio della settimana si è passati da 807 ricoveri in terapia intensiva a 717. I ricoveri ordinari sono invece scesi dai 6.372 di domenica scorsa ai 5.289 odierni. Resta alto il numero delle vittime, anche se quelle odierne sono tornate sotto la soglia psicologica dei 100 decessi (ne sono stati accertati 85). Complessivamente dall’inizio dell’epidemia in Lombardia sono morte 23.666 persone, mentre il dato italiano parla di 64.036 vittime. Tirando le somme si può dire che rispetto al mese di ottobre tutte queste siano buone notizie ma, come ha giustamente detto il sindaco Giorgio Gori il passaggio alla zona gialla non è una condizione acquisita. Saranno i comportamenti individuali a far sì che non si trascorra un “gennaio rosso”.