Secondo Confindustria Bergamo, la vera ripresa ci sarà soltanto nel 2023
La pandemia ha frenato interi settori produttivi e minato la fiducia di consumatori e imprenditori. Il volano per la ripartenza è rappresentato dall'export. Le parole del presidente Scaglia
Stefano Scaglia, presidente di Confindustria Bergamo, non avanza previsioni in merito a quello che sarà l’andamento economico e dei mercati nei prossimi due anni. Quel che ritiene però certo è che la vera ripartenza dell’era post Covid si avrà soltanto nel 2023, quando si potrà contare nuovamente sul volano rappresentato dall’export.
Il numero uno degli industriali bergamaschi, in una lunga intervista a L'Eco di Bergamo, traccia un bilancio di uno degli anni più foschi per il nostro Paese, con la pandemia che ha frenato interi settori produttivi e limitato al massimo consumi e investimenti, minando la fiducia di consumatori e degli stessi imprenditori.
Il 2020, dopo il lockdown primaverile, è stato caratterizzato da una parziale ripresa dei consumi nei mesi estivi, cui è però seguita nuovamente una contrazione nel quarto trimestre dell’anno, in concomitanza con la seconda ondata pandemica. Il valore dell’export lo scorso anno era arrivato a 16,2 miliardi di euro. Secondo Scaglia quest’anno si chiuderà a 13 miliardi, l’equivalente di un salto all’indietro di circa 10 anni. Un elemento che consente di poter guardare con fiducia al futuro è rappresentato dalla liquidità ferma nelle banche; tuttavia, sono numerose le famiglie e gli imprenditori che potrebbero decidere di non spendere e di non investire le proprie risorse nel timore di una congiuntura ancora più negativa nei prossimi anni.
In merito alla fine del blocco licenziamenti (prevista a marzo), il numero uno di Confindustria Bergamo si dice non eccessivamente preoccupato dalle ricadute che questo provvedimento potrebbe avere sul territorio orobico. Ciononostante a gennaio sarà avviata un’analisi della situazione occupazionale delle imprese associate, per intercettare eventuali segnali di difficoltà. E alla domanda su quali siano le opere pubbliche dalle quali Bergamo non può prescindere il presidente Scaglia non ha dubbi: il treno tra Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio e la Bergamo-Treviglio.