Dal 7 gennaio

Monte Farno e Valpiana, verso la riapertura al transito le strade montane di Gandino

Mezzi al lavoro per garantire sicurezza, dopo l'ordinanza del sindaco Castelli dello scorso 30 dicembre. Il Comune: «La Lega ha speculato su un'emergenza e offeso la nostra Protezione Civile»

Monte Farno e Valpiana, verso la riapertura al transito le strade montane di Gandino
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Sono al lavoro anche in queste ore prefestive i mezzi spalaneve destinati alla pulizia e alla messa in sicurezza delle strade montane che dall’abitato di Gandino, per diversi chilometri, conducono su due distinti versanti al Monte Farno e in località Valpiana, ai piedi della Malga Lunga. Da giovedì 7 gennaio verrà meno il divieto di transito istituito con l’ordinanza del sindaco Elio Castelli lo scorso 30 dicembre.

«I mezzi incaricati della ditta SEA – spiega il Comune in una nota – hanno lavorato alacremente sin dallo scorso 27 dicembre, alle prime avvisaglie dell’abbondante nevicata che ha paralizzato le nostre Valli il giorno successivo. Un evento che ha creato uno dei maggiori accumuli degli ultimi decenni e che ha reso necessaria la chiusura per ragioni di sicurezza delle strade montane, non soltanto in Val Gandino. È stata data la necessaria priorità al centro abitato ed ai collegamenti con le frazioni di Cirano e Barzizza, e si sono considerate le prescrizioni imposte dall’emergenza Covid 19 (che vedevano istituita la “zona rossa” per sette degli otto giorni di chiusura), nonché le previsioni meteo che prevedevano (come puntualmente avvenuto) ulteriori precipitazioni in quota nei primi giorni dell’anno. Tutto è stato analizzato e concordato con chi opera sul campo e ben conosce la situazione». Lunedì 28 dicembre, il Comune di Gandino ha fra l’altro dovuto attivarsi per favorire il recupero di una famiglia di turisti rimasta bloccata in una casa sul Farno senza viveri e con dei bambini piccoli.

«Spiace rilevare - continua la nota del Comune - come la Lega Nord Val Gandino rappresentata dall’ex sindaco Marco Ongaro abbia ritenuto di poter speculare in modo irresponsabile su questa situazione, ricercando un supposto consenso attraverso comunicati e messaggi social fuorvianti e gratuiti. Spiace che fantasiose mistificazioni, relative ad una supposta rincorsa allo sgombero neve “a furor di popolo” siano state amplificate da un organo di stampa cittadino che mai ha verificato la realtà dei fatti. Non più tardi di un mese fa lo stesso movimento aveva invocato interventi del tutto contrari, per limitare il transito sulle strade montane, e sottolineato in maniera vergognosa la supposta “inerzia mangereccia” della nostra Protezione Civile, protagonista al contrario di molteplici slanci esemplari nel corso dell’emergenza Covid e pure dello sgombero neve nel centro abitato. Forse è utile ricordare che il “Gratta e Sosta” che la Lega invoca anche per voce dell’ex candidato sindaco Piero Gelpi (mai presentatosi in Consiglio Comunale dopo le elezioni 2017) ha consentito in questi anni di recuperare fondi utili ad interventi urgenti di messa in sicurezza (asfalti, barriere, ecc.). Al momento della sua istituzione, la Lega espresse voto contrario al “Gratta e Sosta”, ora ritenuto indispensabile per finanziare un eventuale sgombero neve, che dovrebbe comunque riguardare anche la strada verso Valpiana e non soltanto il Monte Farno».

Il Rifugio Monte Farno in questi giorni (foto da Facebook)

Da ricordare che almeno sino al 6 gennaio sono chiusi anche il Rifugio Parafulmine, che domina la zona della Montagnina con la pista da fondo gestita dallo Sci Club Valgandino, nonché il Rifugio Monte Farno posto in prossimità della Colonia.

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