Wwf: il lockdown non ferma il bracconaggio. E c'è chi spara dalla finestra di casa
Sono stati 32 i denunciato il regione. E il 2021 si è aperto con un cacciatore che scappa in macchina, s’impantana e getta il fucile in un fosso (in zona rossa)
Finito l’anno è tempo di bilanci per le Guardie Venatorie Wwf Nucleo Lombardia: 30 i cacciatori denunciati nel 2020 e 2 le persone prive di licenza (entrambi cacciatori nel passato) trovate in attività di caccia, che dovranno rispondere dei più gravi reati di porto abusivo d’arma, furto e tentato furto ai danni dello Stato. In un caso la persona priva di licenza sparava, nel Comune di Mazzano (brescia), dalla finestra di una villetta con un fucile ad aria compressa munito di silenziatore, ma veniva scoperto dalle Guardie Wwf poiché utilizzava un richiamo acustico acceso a tutto volume.
Per quanto riguarda i reati prettamente venatori, il più frequentemente contestato è l’uso di richiami acustici (20 richiami sequestrati), a seguire l’abbattimento di specie protette e particolarmente protette. L’attività è stata svolta in coordinamento con Polizia Provinciale e i Carabinieri Nucleo Tutela Forestale ed ha portato al sequestro di 28 fucili. Ad eccezione di due cacciatori denunciati in Provincia di Pavia (un bresciano e un bergamasco) tutti gli altri illeciti sono stati riscontrati in Provincia di Brescia.
L’ultimo denunciato del 2020 è un cacciatore che aveva ucciso, il 30 dicembre, una tottavilla e un migliarino di palude (entrambe specie particolarmente protette) nelle campagne di Leno. I recenti provvedimenti della Regione Lombardia hanno concesso ai cacciatori di muoversi nelle giornate indicate come arancioni, anche al di fuori del proprio Comune e in qualsiasi Atc di iscrizione della regione, a fronte dei divieti imposti ai restanti cittadini. L’attività di vigilanza ha permesso di verificare che anche nelle “giornate rosse” erano frequenti spari e domenica 3 gennaio 2021 nel Comune di Comezzano-Cizzago veniva individuata una vettura in aperta campagna al cui interno era stato lasciato incustodito un fucile semiautomatico. Il cacciatore rintracciato successivamente all’interno di un capanno tentava dapprima di scappare in macchina, ma rimanendo impantanato proseguiva la fuga a piedi, e per finire gettava il fucile in un fosso. Solo l’arrivo dei Carabinieri di Trenzano consentiva di fermarlo e soprattutto di recuperare l’arma; a carico del cacciatore una denuncia per omessa custodia del fucile e le probabili conseguenze sulla concessione della Licenza di porto d’arma.