Gori commenta l'assalto al Congresso Usa e Belotti lo punge: «È il solito snob radical chic»
Il deputato leghista: «Usare termini come “proletari, poveracci poco istruiti” denota il chiaro senso di superiorità tipico di chi guarda gli altri dall’alto verso il basso»
Non soltanto l’America, qualsiasi democrazia è sotto choc per le immagini impietose arrivate ieri da Washington, dove frange di sostenitori fanatici di Donald Trump hanno occupato il Congresso per bloccare la proclamazione di Joe Biden e Kamala Harris a presidente e vicepresidente degli Stati Uniti. Sui social sono fioccate le condanne, più o meno dure, da parte del mondo politico verso Trump, che durante gli scontri si era rivolto ai suoi supporter dicendo loro di andare a casa sostenendo però che l’elezione di Biden era truccata, e verso i contestatori.
Guardo e riguardo queste persone sfilare. Chi sono? Proletari, mi verrebbe da dire.
Poveracci poco istruiti, marginali, facilmente manipolabili, junk food e fake news, marionette nelle mani di uno sciagurato li ha usati per il suo potere. È così che si diventa fascisti? https://t.co/4WO87QNcXA— Giorgio Gori (@giorgio_gori) January 7, 2021
Tra i politici che hanno commentato l’assalto a Capitol Hill anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. «Guardo e riguardo queste persone sfilare – ha scritto su Twitter -. Chi sono? Proletari, mi verrebbe da dire. Poveracci poco istruiti, marginali, facilmente manipolabili, junk food e fake news, marionette nelle mani di uno sciagurato li ha usati per il suo potere. È così che si diventa fascisti?». Un “cinguettio” definito del deputato leghista Daniele Belotti «sprezzante», il quale non ha mancato di contestare a Gori di avere una «vera anima snob e arrogante che disprezza il popolo».
«Usare termini come “proletari, poveracci poco istruiti” denota il chiaro senso di superiorità tipico di chi guarda gli altri dall’alto verso il basso, cosa che stona in una persona che ricopre il ruolo di sindaco, per di più di un partito di sinistra – attacca Belotti -. Del resto Gori e la sua squadra di assessori non sono nuovi a queste considerazioni elitarie: dopo le ultime elezioni europee gli elettori leghisti erano stati bollati come gente che non legge i libri, dopo il referendum della Brexit Gori aveva sentenziato “gli ignoranti non votino” e in un’altra occasione aveva pure auspicato di togliere il voto agli anziani».
«Altro che fascismo – conclude Belotti - Gori va oltre, vuole il voto di censo e di casta, perché lui che vive in un palazzo nobiliare con vista sui quartieri popolari evidentemente si sente il Marchese del Grillo, quello che dice “Io sono io e voi non siete un ...”. Ma qualche vera anima popolare a sinistra c’è ancora oppure tutti succubi del principe dei salotti radical chic Giorgio Gori?».