il 18 gennaio

«Andare a scuola, per le Istituzioni, non serve»: i genitori lanciano una protesta sui social

Il CoorCoGe per dare voce agli studenti che paiono essere relegati in un angolo ha lanciato sui social il grido di protesta con l’hashtag “adesso basta”

«Andare a scuola, per le Istituzioni, non serve»: i genitori lanciano una protesta sui social
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«Andare a scuola, tutto sommato, non serve». È questo il messaggio che le istituzioni, secondo il CoorCoGe, il Coordinamento dei Comitati Genitori bergamaschi che accoglie una rappresentanza delle scuole superiori, starebbero veicolando con l’ennesimo slittamento della didattica in presenza. «Guardatevene bene dall’assumervi rischi di questo messaggio avvilente - continua il CoorCoGe -. Siamo stanchi, non è più tempo per la retorica sulla scuola».

I genitori bergamaschi quindi, per dare voce agli studenti che paiono essere relegati in un angolo, hanno deciso di organizzare il 18 gennaio un flashmob di protesta sui social al grido dell’hashtag “adesso basta”. «Ogni componente della scuola si mobiliti con tutto quello che la fantasia e la voglia di tornare a contare ci suggerisce – si legge in un comunicato pubblicato su Facebook – piccoli flash mob, video, messaggi, una striscia di tessuto con scritto #adessoBASTA! Legato su ogni automezzo in circolazione, tutto quello che saprete inventare».

«Assistiamo frustrati all’ennesimo allontanamento della data per la ripresa in presenza, ore di confronto di tante componenti scolastiche e istituzionali, oltre al nostro impegno di raccolta dati e proposte operative, buttate alle ortiche – attacca il Coordinamento -. Non possiamo limitarci a prendere atto della schizofrenia con cui la politica si sta muovendo nei confronti della scuola e degli studenti. Denunciamo che la situazione sta degenerando verso una deriva che tiene la scuola e gli studenti in scacco, avvilendone ancora una volta il ruolo e i diritti. Denunciamo che gli studenti, le famiglie e anche i docenti non ci stanno più dentro: si è rotto il tempo delle relazioni, della socialità e della motivazione ad apprendere, del senso dell’imparare anche quando l programma, le verifiche e i voti ci sono. Non sta funzionando e ogni disillusione sulla ripresa in presenza, anche parziale, ma strutturata nel tempo demotiva, avvilisce, allontana. Ci vergogniamo profondamente dell’esempio e dei messaggi che gli studenti e la scuola ricevono dalla politica: la scuola è sacrificabile, i ragazzi sono pacchetti che si possono mettere a casa o a scuola, accendere o spegnere, nell’incertezza totale».

Rappresentanti degli studenti, dei genitori e del mondo scolastico che volessero inviare al CoorCoGe i propri filmati o le proprie fotografie possono mandare una mail all’indirizzo segreteria@coorcoge.bergamo.it

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