Inchiesta della Procura sul Covid: la guardia di finanza bussa al Ministero e all'Ats
Gli inquirenti vogliono fare chiarezza su chi sia l'autore dei piani pandemici, sul perchè non siano stati aggiornati o se invece era in corso un aggiornamento
Non si ferma l’inchiesta della Procura di Bergamo sulla diffusione dei contagi da Covid. Come riporta Corriere Bergamo la guardia di finanza di Bergamo si è presentata oggi (giovedì 14 gennaio) negli uffici del Ministero della Salute e all’Istituto superiore di sanità a Roma e a Bergamo nella sede dell’Ats e dell’Asst Bergamo Est.
Gli inquirenti vogliono acquisire tutti i documenti necessari a fare chiarezza sulla gestione del pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo, chiuso e riaperto nel giro di poche ore il 23 febbraio, ma soprattutto in merito ai piani pandemici italiani non aggiornati visto che in mano hanno soltanto i piani pubblicati sul sito del Ministero. In particolare, il piano del 2017 sarebbe un copia e incolla con tanto di refusi di quello del 2006.
A confermare questa testi anche il ricercatore dell’Oms Francesco Zambon, autore insieme ad altri scienziati di un report, pubblicato e rimosso dal sito dell’Oms nel giro di 24 ore, sulla gestione della prima ondata della pandemia in Italia, finito al centro dell’inchiesta condotta dai magistrati bergamaschi. «Si trattava di un copia e incolla – ha dichiarato Zambon nel corso della trasmissione Non è l’Arena, in onda su La7 -. Ranieri Guerra stava cercando di coprire o di chiedere a me di falsificare qualcosa in un periodo in cui lui era stato direttore per la prevenzione (….) e io vedevo questo un gravissimo conflitto di interesse rispetto alla posizione che lui occupa oggi».
Gli investigatori vogliono quindi appurare chi sia l’autore dei piani pandemici, se qualcuno abbia preparato bozze di aggiornamento che però non sono mai state attuate o se al contrario, nessuno si sia mai posto il problema di aggiornarli nonostante le linee guida emanate dall’Oms.
Per capire quanto il nostro Paese fosse pronto a rispondere all’emergenza, i magistrati bergamaschi hanno convocato per la prossima settimana in Procura anche Giuseppe Ruocco, direttore generale della prevenzione prima di Rianieri Guerra, e l’attuale dg Claudio D’Amario, oltre ad altri due funzionari del Ministero della Salute.