L'Osteria Olio Birtolo in via Broseta, premiata per avere creduto in Bergamo
In piena pandemia, la scorsa primavera Luciano e Luigi Birtolo hanno aperto un ristorante a nome della loro società di famiglia, produttrice di olio in Puglia. Per questo hanno ricevuto un prestigioso riconoscimento
di Matteo Rizzi
Una storia che parte da lontano quella dei fratelli Luigi e Luciano Birtolo: addirittura dal 1920, quando in Puglia venne aperto il primo frantoio di famiglia, tramandato di generazione in generazione e cresciuto notevolmente tra gli anni ‘70 e ‘80, quando alla guida della produzione c’era loro padre. Da allora la crescita non si è mai fermata: oggi al timone della produzione ci sono appunto Luigi, che segue la parte commerciale dell’azienda, e Luciano, che tiene invece monitorata la produzione di olio, in Puglia.
Un’azienda che occupa in tutto venticinque persone tra dipendenti fissi e stagionali per la raccolta delle olive dai circa trentamila ulivi presenti nei terreni di proprietà dei fratelli Birtolo. Che gestiscono anche due punti vendita in Italia (oltre al commercio online): uno a Taranto, nella “storica” terra dove tutto era cominciato, e uno nella nostra Bergamo, in via Broseta 3.
La società oggi si chiama Agrimont Srl, ed è balzata agli onori della cronaca nei mesi scorsi perché, del tutto controcorrente, ha deciso di fare un investimento nella ristorazione in pieno lockdown e proprio nella nostra città, allora epicentro europeo della pandemia. I fratelli hanno infatti deciso di aprire un’osteria (l’Osteria Olio Birtolo) a base di pesce nei locali adiacenti al loro punto vendita di via Broseta. «Li abbiamo completamente ristrutturati - spiega Luigi - per avere un posto in cui il nostro olio potesse essere messo in risalto dalla ristorazione di qualità».
Un investimento che, lo scorso 9 dicembre, è valso ai due fratelli il prestigiosissimo premio che la Anpit (Associazione nazionale per l’industria e il terziario) riserva ogni anno alle imprese che si sono distinte per aver effettuato investimenti importanti, soprattutto da un punto di vista socio-economico. «Siamo stati premiati proprio per il segnale che abbiamo dato decidendo di puntare su Bergamo nel suo momento peggiore - racconta ancora Luigi Birtolo -. Per noi è stata un’emozione molto grande, sia perché abbiamo ricevuto questo riconoscimento insieme a una grande impresa come Luxottica, sia perché siamo molto legati a Bergamo: io vivo e lavoro qui come consulente del lavoro da 22 anni».
L’Osteria, visto il periodo, ha potuto rimanere aperta solo una manciata di giorni tra il 15 e il 24 dicembre: «Ma in quei giorni abbiamo sempre avuto il locale completo. Secondo noi possiamo essere un valore aggiunto per la ristorazione del centro di Bergamo, e una risposta come quella ci fa sperare che anche i bergamaschi ci percepiscano così. Dal canto nostro, abbiamo davvero la volontà di fare le cose bene: per questo abbiamo deciso di collaborare con Alberto Citterio, chef milanese con una stella Michelin».