la mobilitazione

Secondo giorno di sciopero alla Sanpellegrino: fermate le linee del sito di Ruspino

L’azienda ha annunciato la volontà di completare entro quest’anno il proprio progetto di investimento. Questo prevede però lo stop alla produzione delle bibite in vetro e degli aperitivi nello stabilimento bergamasco

Secondo giorno di sciopero alla Sanpellegrino: fermate le linee del sito di Ruspino
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Continua la protesta dei lavoratori Sanpellegrino a Ruspino, contrari allo spostamento delle linee che producono Sanbitter e bibite in vetro. Dopo la mobilitazione di mercoledì scorso 20 gennaio i dipendenti hanno incrociato le braccia anche oggi (venerdì 22 gennaio).

Non trova infatti soluzione il confronto tra le parti sociali e i dirigenti, dopo l’annuncio da parte dell’azienda della volontà di completare entro quest’anno il proprio progetto di investimento, che prevede però lo stop alla produzione delle bibite in vetro e degli aperitivi nello stabilimento bergamasco. È di ieri poi la notizia dell’apertura di un procedimento di cassa integrazione per tutti i 448 dipendenti, un tema che sarà discusso da Rsu, sindacati e lavoratori in un’assemblea prevista la prossima settimana.

«L’azienda prevede l’inserimento di una nuova linea per le lattine dall’inizio del 2022, che sarà affiancata a quella esistente, e spazi per un ulteriore investimento dal 2024 di una nuova linea di Pet – spiegano Gianluigi Bramaschi (Cisl), Valentino Rottigni (Cgil) e Rossella Valente (Uil) -. Le attività interessate al possibile trasferimento sono però produzioni storiche, che hanno segnato la nascita e lo sviluppo del sito bergamasco».

Lavoratori, Rsu e sindacati hanno quindi chiesto all’azienda di rivedere la decisione e di sostenere tutti gli investimenti che mantengano la diversificazione delle produzioni in essere all’interno dello stabilimento di Ruspino.

«Queste linee hanno contribuito in modo determinante a tutelare l’occupazione, vista la trasformazione imposta dalle chiusure delle attività commerciali che hanno sensibilmente influito sui volumi delle produzioni in vetro – aggiungono i sindacalisti -. A fine dicembre si era svolta una prima mobilitazione dei lavoratori. Protesta a cui erano seguiti incontri di approfondimento tra azienda, Rsu e organizzazioni sindacali. Ad oggi però non è stato possibile individuare soluzioni alternative e si è quindi deciso di continuare la mobilitazione».

«Riteniamo importante trovare gli spazi per mantenere un confronto aperto con l’azienda – concludono -. Si devono individuare soluzioni capaci di assicurare le necessarie garanzie, produttive e occupazionali, per il futuro dello stabilimento bergamasco, che ha ricadute sul tessuto economico, produttivo e occupazionale di tutta la valle».

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