Attraverso le bellezze della Val Taleggio, tra montagne e storie, saliamo ai Piani di Artavaggio
Neve, sole e ampi crinali. Una corona di vette racchiude uno degli anfiteatri più belli della Lombardia, paradiso per gli amanti del turismo invernale e luogo perfetto per chi, invece, si avvicina per la prima volta al mondo dello sci alpino
di Angelo Corna
Neve, sole e ampi crinali disegnano lo scenario che caratterizza i celebri Piani di Artavaggio. Una corona di montagne racchiude uno degli anfiteatri più belli della Lombardia, paradiso per gli amanti del turismo invernale e luogo perfetto per chi, invece, si avvicina per la prima volta al mondo dello sci alpino. Ad accompagnarci in questo percorso la bellezza della Val Taleggio, i panorami unici che spaziano sulle montagne bergamasche e le tante storie che caratterizzano questo angolo di Orobie.
L’escursione trova il suo via dal paese di Pizzino, grazioso borgo posto ai piedi della valle. La meraviglia è visibile fin dai primi tornanti che salgono in direzione di Taleggio: solitaria e selvaggia, diramazione occidentale della Val Brembana, la valle è percorsa dal torrente Enna che, nel corso dei secoli, ha creato una spettacolare forra della lunghezza di circa tre chilometri. Con il rigore dell’inverno, questa meraviglia della natura, conosciuta come “Orrido della Val Taleggio”, crea bellissime cascate e stalattiti di ghiaccio, diventando meta di appassionati di fotografia.
Raggiunto il caratteristico nucleo di case, possiamo lasciare l’auto nei pressi del paese: poco lontano trova partenza il sentiero Cai 155, tracciato estivo che sale in direzione dei Piani di Artavaggio. In questa stagione l’ampia mulattiera è ricoperta dal bianco mantello. Ciaspole (o sci) ai piedi ci incamminiamo in questo mondo magico, caratterizzato da boschi ricolmi di neve e bellissime baite ristrutturate, quest’ultime secondo lo stile che contraddistingue le valli Imagna e Taleggio. Ancora oggi si possono distinguere i tipici tetti a piode e i famosi portoni a “T”, una peculiarità unica di queste zone.
L’ampia carrareccia continua a salire mostrandoci splendidi panorami sui monti di San Giovanni Bianco: Cancervo, Venturosa e i vicini Araralta e Baciamorti. Dopo circa un’ora e mezza di facile cammino il sentiero esce dal bosco, e il panorama si apre alla meraviglia. Abbiamo raggiunto i Piani di Artavaggio.