Mozione di sfiducia verso Fontana e la Giunta: «Incapaci di tutelare interessi regionali»
Il documento verrà discusso martedì 2 febbraio. Nel testo i gruppi di minoranza denunciano una lunga serie di gravi errori e sottovalutazioni nella gestione della pandemia, che impediscono la permanenza di Attilio Fontana e della sua giunta alla guida della Regione.
I consiglieri di opposizione al Pirellone tornano nuovamente a chiedere le dimissioni del presidente Attilio Fontana e della Giunta regionale. Che la Giunta e il governatore siano da circa un anno al centro del mirino dei gruppi di minoranza a causa della, a loro parere, fallimentare gestione dell’emergenza sanitaria non è certo un mistero. Per questa ragione hanno protocollato in Consiglio regionale una mozione di sfiducia che sarà discussa martedì prossimo, 2 febbraio.
Nel testo le opposizioni elencano e denunciano una lunga serie di gravi errori e sottovalutazioni nella gestione della pandemia, che impediscono la permanenza di Attilio Fontana e della sua Giunta alla guida della Regione. L’ultimo polverone sollevatosi, in ordine di tempo, è stata la zona rossa istituita per errore in Lombardia dopo un sbaglio nella trasmissione dei dati epidemiologici all’Istituto superiore di sanità.
Per Movimento 5 Stelle, Partito democratico, Lombardi Civici Europeisti, + Europa-Radicali, Gruppo Misto e Azione «la Giunta regionale della Lombardia e il suo presidente non sono in grado di tutelare la salute pubblica e di garantire la custodia, la protezione e la salvaguardia degli interessi economici regionali».
«La vicenda dell'indebito inserimento in zona rossa a causa di un errore della Regione ha ulteriormente minato la credibilità di un’amministrazione regionale incapace anche solo nella semplice trasmissione di dati strategici, con grave danno ai cittadini, alle aziende e alle imprese, e alla credibilità dell’Istituzione - aggiungono le opposizioni -. Il prolungato silenzio della giunta sulla condivisione dei dati disaggregati è altrettanto preoccupante. L’azione amministrativa di contrasto alla pandemia si è rivelata del tutto inefficace, se non inconsistente, nel fronteggiare la grave emergenza in atto».
Restando sempre in tema di dati, è di ieri (giovedì 28 gennaio) la notizia della polemica tra Pirellone e Fondazione Gimbe in merito alla percentuale di personale non sanitario vaccinato nella fase 1 della campagna nazionale, che sarebbe però appannaggio esclusivo dei medici e degli operatori sanitari.
«In Lombardia sono state calpestate le disposizioni costituzionali che tutelano il diritto alla salute - concludono i consiglieri di minoranza - e che prevedono che le pubbliche funzioni siano esercitate con disciplina ed onore al servizio esclusivo dei cittadini. Per il bene della Lombardia Fontana deve essere sollevato dal suo incarico».