Tassotti e Maldera (staff dell'Ucraina) raccontano i segreti di Kovalenko a Tuttosport
Interessante intervista ai due collaboratori di Shevchenko, che confermano come il nuovo innesto della Dea sia un centrocampista con licenza d'offendere
di Fabio Gennari
In attesa dell'annuncio ufficiale del suo ingaggio (nessun intoppo, entro lunedì arriverà), il prossimo giocatore dell'Atalanta Viktor Kovalenko continua a far parlare di sé. Sulle colonne del quotidiano Tuttosport in edicola questa mattina, sabato 30 gennaio, c'è una doppia intervista a Mauro Tassotti (allenatore in seconda) e Andrea Maldera (collaboratore tecnico) che lavorano nell'Ucraina di Shevchenko e conoscono molto bene il giocatore classe 1996 dello Shakhtar Donetsk.
«Con noi - racconta Tassotti - ha giocato inizialmente da trequartista, sotto la punta. Può fare la mezzala, sicuramente. Nel centrocampo dell’Atalanta può giocare nei due alle spalle della punta centrale, come caratteristiche siamo in linea con quelle di Pasalic. Magari non ha proprio le caratteristiche del centrocampista centrale, ha la capacità di farsi trovare in zona gol e infatti ne ha segnati abbastanza, ha tempi di inserimento e credo che nella rosa dell’Atalanta ci possa tranquillamente stare».
«Secondo me è un giocatore che si sposa benissimo con le caratteristiche dei nerazzurri - aggiunge Maldera -. Dinamico, aggressivo, di grande movimento. Sia in fase di possesso che di non possesso. Nell’ultimo anno e mezzo è migliorato molto, prima era irruento e basava tutto sulla corsa mentre ora gestisce meglio i tempi della gara, anche se per adesso non ha ancora le caratteristiche per giocare al posto di de Roon o Freuler».
Maldera poi aggiunge: «Può muoversi fin da subito in una posizione più avanzata, è un recuperatore di palloni sulla prima costruzione avversaria e ama molto inserirsi. Essendo destro può muoversi bene nella zona del centrosinistra. È un ragazzo serio, con grande cultura del lavoro e che ha bisogno di compiti. Di cose da fare. In Nazionale gioca da mezzala, non mi meraviglia che l'Atalanta ci abbia messo gli occhi sopra».
L'aspetto più difficile da inquadrare, per mister Mauro Tassotti, riguarda l'ambientamento. «È la prima volta che esce dall’Ucraina - osserva ancora Tassotti -, Malinovskyi ad esempio era già stato in Belgio. Bisogna valutare la sua capacità di adattamento, per giocatori che arrivano dall’Est questo aspetto è importante. Sarà importante imparare in fretta la lingua, non so quanto sia fluente il suo inglese e anche per noi non è semplicissimo quando siamo con il gruppo. Avere Malinovskyi nello spogliatoio è molto importante, ma se gli sta troppo vicino non impara velocemente l’italiano (ride, ndr). Ruslan si fa capire bene e non ha grossi problemi. L’apprendimento è stato veloce, per me hanno una buona predisposizione».