Trenord chiede 10 mila euro di danni a dei pendolari che avevano preso in giro l'azienda
In un video natalizio dell'azienda, una voce fuoricampo decantava il servizio ferroviario. Il comitato Mi.Mo.Al ha ripubblicato il video, mostrando però una tabella con tutte le corse cancellate: è arrivata l'accusa di violazione del diritto d'autore e diffamazione
Chiunque volesse fare ironia sulla mole di ritardi accumulati dai treni di Trenord è avvisato: l’azienda di trasporto ferroviario non ha tra le sue qualità il senso dell’ironia e una mossa del genere può arrivare a costare anche caro. Come riporta Business Insider Italia, infatti, l’associazione di pendolari Mi.Mo.Al, formata dai passeggeri della linea ferroviaria Milano-Mortara-Alessandria, si è vista arrivare da Trenord una diffida, la minaccia di un processo civile e una richiesta di risarcimento danni del valore di 10 mila euro.
Il casus belli sta in un video di natale pubblicato dalla società partecipata da Regione Lombardia. Nel filmato una voce fuori campo leggeva una lettera, scritta a Trenord dallo scrittore e docente universitario Giuseppe Lupo, in cui si dichiarava di provare tenerezza per i treni che avevano portato, anche durante la pandemia, i pendolari sul posto di lavoro in orario. Una realtà ben diversa da quella raccontata dagli stessi pendolari, che al contrario lamentano ogni giorno qualsiasi tipo di disservizio. Così il comitato Mi.Mo.Al ha semplicemente ripubblicato il video aggiungendo una tabella con tutte le tratte ufficialmente cancellate dall’azienda.
Tanto è bastato per scatenare l’ira di Trenord, che ha contestato all’associazione i reati di diffamazione e violazione del diritto d’autore, le ha intimato di rimuovere il video dai social e avanzato una richiesta di risarcimento del valore di 10 mila euro.
Nel merito della vicenda è intervenuto il consigliere regionale bergamasco di Azione, Niccolò Carretta, difendendo a spada tratta i pendolari. «Trovo molto triste e sconvolgente quanto è successo – commenta -. Chiedere un risarcimento danni a pendolari che da anni pagano per avere un servizio di trasporto più che scadente è davvero il punto più basso toccato dall’azienda. Auspico che, quanto prima, intervenga l’assessore Claudia Maria Terzi per far ritirare le accuse da parte dell’azienda nei confronti dei pendolari, che è già bello che non chiedano loro i danni per i disservizi subiti negli ultimi anni».
Trenord ha però voluto rispondere alle polemiche sollevate dalla propria richiesta danni con una nota stampa: «Liberi di criticare sempre, non di sovrascrivere il testo di uno scrittore, docente di letteratura italiana, e di sfregiare una sequenza di immagini d'autore. Questa non è critica, bensì prevaricazione volutamente violenta e manipolazione tesa ad alterare il significato del messaggio. Oltre che violazione del diritto d’autore».