Uniacque subentra alla guida dell’Acquedotto della media Pianura Bergamasca
A garantire l'approvvigionamento idrico della rete sarà la sorgente Nossana. Previste anche innovative modalità di disinfezione delle acque
Cambio al vertice nella conduzione dell’Acquedotto della media Pianura Bergamasca (APB). Dal 22 dicembre Uniacque spa è infatti subentrata ad ABM Next srl, predisponendo un piano di interventi necessari a gestire in modo ottimale le risorse idriche del territorio.
In primis, prevedendo la possibilità di alimentare l’area che comprende i comuni della rete alta della media pianura con l’acqua della sorgente Nossana, in alternativa a quella prelevata dai pozzi. Ciò garantirà un minor impatto ambientale e consumi inferiori. Inoltre, verrà immessa nella rete un’acqua sorgiva di eccellente qualità, mantenendo tutti gli standard di sicurezza previsti dalla normativa, verificati da controlli quotidiani lungo tutta la filiera.
«Alimentando la rete da una fonte diversa e variando le modalità di disinfezione dell’acqua, alcuni utenti potrebbero avvertire leggere variazioni al gusto o avere una percezione differente di odore, in funzione della sensibilità personale – specifica l’amministratore delegato di Uniacque Pierangelo Bertocchi -. Questi interventi sono comunque realizzati per migliorare il servizio e soddisfare il fabbisogno degli utenti con la migliore risorsa disponibile».
I ventuno comuni interessati da questo cambiamento si trovano a nord della centrale APB di Osio Sotto: Ambivere, Bonate Sopra, Bonate Sotto, Bottanuco, Brembate, Capriate, Carvico, Chignolo d'Isola, Dalmine, Filago, Levate, Madone, Mapello, Medolago, Osio Sopra, Osio Sotto, Sotto il Monte, Stezzano, Terno D'isola, Suisio e Zanica.
Al contrario, i comuni appartenenti alla rete bassa dell’Acquedotto (Arcene, Brignano, Canonica d'Adda, Caravaggio, Castel Rozzone, Ciserano, Fara Gera d'Adda, Fornovo San Giovanni, Lurano, Masano, Misano di Gera d'Adda, Morengo, Mozzanica, Osio sotto, Pognano, Pontirolo, Treviglio e Verdellino) continueranno ad essere alimentati con l’acqua proveniente dai pozzi APB, cambiando il sistema di disinfezione da biossido di cloro a ipoclorito di sodio.
«Che l’acqua del rubinetto sia poco sicura è una convinzione erronea – aggiunge Bertocchi -, frutto di un pregiudizio. È invece sicura, oltre che sostenibile. La tutela ambientale rientra nello spirito di Uniacque: la pluralità di fonti di approvvigionamento che garantiscono una distribuzione flessibile dell’acqua, permettono infatti di raggiungere l’obiettivo di risparmio energetico, oltre a ridurre la vulnerabilità nei periodi di carenza idrica».
L’acqua, lungo tutta la filiera, dall’approvvigionamento alla distribuzione, è sottoposta a regolari controlli interni, volti ad assicurare la conformità alla legge. «I trattamenti di potabilizzazione, purificazione e disinfezione consentono di mantenere standard elevati dal punto di vista chimico e microbiologico – conclude l’amministratore delegato della società -. Le caratteristiche chimiche e quelle organolettiche dell’acqua possono mutare nel tempo, anche a causa di sempre più innovative modalità di disinfezione, ma gli standard di sicurezza sono garantiti, come confermano i controlli rigorosi operati dal gestore e dall’Ats».