Anche a Napoli conferme importanti: il centrocampo dell'Atalanta oggi è da urlo
Con tre elementi di questo livello a protezione della difesa, la squadra gioca meglio nelle due fasi e controlla il gioco
di Fabio Gennari
Marten de Roon e Remo Freuler hanno chiuso la sfida di Napoli ai primi due posti per km percorsi tra i giocatori in campo. Per lo svizzero 11,768 km, mentre l'olandese si è "fermato" a 11,615 km: il primo del Napoli, Bakayoko, è arrivato a 11,472 km. Quelli che possono sembrare freddi numeri in realtà sono la dimostrazione pratica di come in mezzo al campo la formazione di Gasperini abbia controllato le operazioni sin dal primo all'ultimo minuto.
Una delle caratteristiche principali di Marten de Roon, tuttavia, è la lucidità che mette in campo dall'inizio alla fine. Correre inseguendo tutti gli avversari che arrivano a tiro è un merito, ma riuscire a farlo senza mai perdere le distanze dal gioco e dalla palla (quelle dall'avversario ormai sono un dettaglio, quando l'olandese marca in modo asfissiante non c'è nulla da fare) è un grande merito.
Ogni costruzione bassa della Dea parte dal piede di de Roon, che si avvicina alla linea dei centrali per ricevere palla. Quando non tocca a lui, c'è Freuler dalla parte opposta che replica lo stesso tipo di movimento e la squadra trae enormi benefici dalla proiezione offensiva di elementi come Toloi e Djimsiti, che giocano praticamente da mezze ali aggiunte.
Oltre ai due mastini di centrocampo, Gasperini continua a proporre con grande continuità anche Pessina. Il suo riposo contro la Lazio è servito per averlo lucido e in palla a Napoli: anche se un gol ce l'ha sulla coscienza proprio il numero 32 nerazzurro, il salto in avanti delle prestazioni del ragazzo è netto e anche i numeri sono tutti dalla sua parte: nelle ultime 16 partite, ovvero da quando Pessina è diventato un titolare fisso dell'Atalanta, Gasperini e i suoi ragazzi hanno perso soltanto una volta.