L'approfondimento

Con Zapata e Muriel più lontani dalla porta, l'Atalanta attacca centralmente: le statistiche

In una partita come quella di ieri al Maradona, noiosa solo per chi si ferma al risultato, ci sono tantissimi motivi per essere soddisfatti del gioco espresso dai nerazzurri

Con Zapata e Muriel più lontani dalla porta, l'Atalanta attacca centralmente: le statistiche
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di Fabio Gennari

Una delle obiezioni più diffuse, dopo il pareggio per 0-0 della Dea a Napoli, è che Muriel e Zapata abbiano giocato troppo lontani dalla porta, larghi sulle fasce, quindi poco presenti nella "zona rossa" al centro dell'area di rigore. Parlando di posizioni assolute, la valutazione probabilmente è corretta, ma poi ci sono i dati di squadra che, come spesso accade, raccontano una verità molto più profonda e articolata.

Nei numeri che per ogni partita la Lega Calcio diffonde c'è una pagina molto interessante che raccoglie i numeri del bilanciamento offensivo. Per i neofiti, si tratta di una serie di parametri che spiegano dove e come la squadra cerca di penetrare verso la porta avversaria. Alla luce di quanto si vede nel report di Napoli-Atalanta, nonostante Gattuso abbia scelto di coprirsi con i tre difensori centrali in un 3-4-3 molto bloccato (baricentro complessivo del Napoli a 43 metri quando il possesso era nerazzurro), l'Atalanta ha costruito il 57 per cento delle sue azioni d'attacco (21 su 37) sfruttando la zona centrale.

Questo è accaduto perché Pessina, Toloi ma anche Freuler e Gosens sono riusciti ad arrivare faccia alla porta sempre con la palla a terra, costringendo la difesa del Napoli a muoversi repentinamente e con possibilità di errore continuamente in rialzo. È per questo motivo che, pensando alla sfida di ritorno, l'obiettivo è quello di ripetere la prestazione di ieri cercando di migliorare la precisione al tiro e nell'ultimo passaggio.

Approfondendo ancora i numeri, c'è un altro dato che deve fare riflettere. I tiri in porta sono stati scagliati solo dall'Atalanta all'interno dell'area di rigore ma, soprattutto, sono i tocchi di palla all'interno dei 16 metri a dimostrare la superiorità nerazzurra: il Napoli è riuscito a collezionarne appena 6 contro i ben 28 della Dea. Zapata (8 tocchi) ne ha messi assieme da solo più di tutti i 14 giocatori di movimento che hanno animato la formazione di Gattuso nei 96' minuti di gioco.

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