La maestra porta la sua cagnolina (e tanta serenità) nella classe-bolla della materna
L’esperimento di Maria Andreoletti di Comenduno, consulente relazionale del centro italiano Bau (Benessere Animale e Umano), con la sua Lola alla scuola “Valle del Lujo, Beata Morosini”
Le scuole dell’infanzia sono partite a settembre come le primarie e non si sono mai fermate, casi di positività sospette o verificate (con conseguente isolamento) a parte. Un percorso continuo ma ben studiato e non privo di rinunce, anzi. Le classi, necessariamente, sono diventate delle bolle: vanno evitati i contatti con le altre sezioni, gli spazi sono stati suddivisi in maniera netta, sono stati limitati gli interventi di figure terze. Meno esperienze esterne, insomma, e meno relazioni interpersonali.
Un cambiamento radicale di cui i bambini risentono. Ma alla scuola dell’infanzia “Valle del Lujo, Beata Morosini” di Albino, con il benestare di Elisabetta Ranica, coordinatrice dell’istituto, è arrivata una ventata di serenità inattesa grazie alla bella idea della maestra Maria Andreoletti di Comenduno, consulente relazionale Bau (Benessere Animale e Umano, un’organizzazione che promuove i benefici relazionali tra gli uomini e gli animali): porta in classe Lola, la sua vivace border collie.
Elisabetta Ranica, come raccontato dal Corriere della Sera Bergamo, si confronta con il responsabile alla sicurezza, con l’Ats per i permessi del caso e poi con i genitori dei bambini. Tutto ok. Lola è perfettamente addestrata, intendiamoci. E i bambini, nell’interazione con la cagnolina, passano momenti felici. Un esperimento inedito per una scuola materna, e a quanto pare perfettamente riuscito. «È un’esperienza molto arricchente a livello emotivo e cognitivo anche perché traccia un imprinting che condizionerà le loro relazioni future con gli esseri viventi», commenta la maestra.
Come si diventa consulenti
La Formazione per divenire consulente relazionale Bau prevede un percorso formativo della durata di 200 ore, divise in attività formativa teorica ed esperienza pratica supervisionata in struttura o con privati, seguita da una fase di tirocinio formativo e la discussione di una tesi. Al professionista viene poi richiesta una formazione continua, che può essere sul piano personale (percorso personale), professionale (supervisione) o didattica (formativa).