Uno storico leitmotiv forense recita, soprattutto quando un verdetto non viene propriamente ben digerito dall’imputato e dalla difesa, che «le sentenze non si commentano, ma si impugnano». Un giovane di 22 anni arrestato per spaccio, però, ha deciso di andare ben oltre, non limitandosi neppure a commentare la sentenza nei suoi confronti…
Il ventiduenne, originario del Gambia, senza fissa dimora in Italia e con precedenti, era stato condannato ieri (venerdì 5 febbraio) al divieto di dimora in città dai giudici di Bergamo. Questo perché il giorno precedente, giovedì 4 febbraio, era stato arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Il verdetto però non è stato accolto con favore dallo spacciatore. Processato per direttissima in videoconferenza, appena terminata l’udienza, il giovane è andato in tribunale per discutere con il giudice ma è stato fermato all’ingresso da carabinieri.
A questo punto ha estratto due bottiglie di birra in vetro e le ha usate per minacciare i militari. Il risultato? Il ventiduenne gambiano è stato portato in caserma e arrestato nuovamente con l’accusa di minaccia e porto di oggetti atti ad offendere.