Nascono otto percorsi per connettere con le e-bike le nostre Valli: scopriamoli!
Si chiama "viebike delle Orobie" e consentirà ai turisti di attraversare le Alpi e dirigersi verso la pianura, vivendo le Alpi Orobiche nel loro splendore e avendo la possibilità di godere dell’identità culinaria, storica e culturale del nostro territorio
Orobiestyle, l’associazione nata poco più di un anno fa allo scopo di promuovere l’eccellenza del settore del turismo locale, cala l’asso. Coinvolgendo tecnici, amministratori ed enti locali è nata la “Viebike delle Orobie”: un progetto di sistema della ciclopedonalità di alta quota che creerà un circuito di percorsi tra le Valli interconnessi grazie all’utilizzo delle biciclette elettriche. Saranno riqualificati tracciati esistenti, realizzate infrastrutture di supporto come colonnine di ricarica, mappati i percorsi, installata segnaletica dedicata e valorizzate le attività di montagna attraverso progetti di recupero degli alpeggi e delle malghe. Il tutto all’interno di un unico brand, ossia quello delle Orobie.
L’utilizzo delle e-bike consente a una vasta platea di viaggiatori di superare con facilità le pendenze ed è in grado di avviare una vera e propria filiera turistica slow e a basso impatto ambientale nei borghi di montagna. Sentieri che negli anni sono andati persi, abbandonati o sono stati scarsamente utilizzati, potranno quindi tornare a vivere.
L'accordo
Nelle scorse settimane è stato definito un protocollo d’intesa approvato da Silvia Ferri, presidente di Orobiestyle, e dagli enti della Comunità Montana di Valle Seriana, Gal della Valseriana e dei Laghi Bergamaschi, Parco delle Orobie e Associazione Eliante. Al contempo sono iniziate le interlocuzioni con i comuni coinvolti nel progetto, per dare vita in breve tempo ad un vero e proprio sistema viabilistico dedicato alle due ruote in quota nelle Orobie. Finita la fase progettuale, si partirà con la ricerca delle risorse necessarie alla realizzazione dell’iniziativa.
Il “corridoio per le due ruote” consentirà ai turisti europei di attraversare le Alpi e dirigersi verso la pianura, vivendo le Alpi Orobiche nel loro splendore e avendo la possibilità di godere dell’identità culinaria, storica e culturale dei bergamaschi. Il tutto senza intaccare la naturalità dei luoghi. Una piccola rivoluzione che, unendosi al progetto della Comunità Montana che intende qualificare la rete ciclabile come strumento non solo di svago ma anche di scuola e lavoro, consentirà di creare un vero e proprio sistema di mobilità di passaggio tra i Paesi d’Europa e la Pianura padana.
I percorsi
- La Clusone-Pianone e il collegamento verso la Val Gandino. Metterà in connessione una montagna tanto cara ai clusonesi, collegandosi alla Val Gandino che sta sviluppando un progetto complementare e che intende sfociare sino in Val Cavallina.
- La Rovetta-Fino del Monte-Oltressenda-Valzurio. È da una galleria utilizzata per derivare l’acqua che nasce l’idea di un intervento che, mettendo in sicurezza e valorizzando in chiave turistica il tracciato, apre in modo inaspettato una nuova connessione all’interno della Valzurio, perla delle Orobie. Un’occasione imperdibile per conoscere territori ora geograficamente lontani, ma che a seguito di un’azione innovativa potrebbero connettere in modo ecosostenibile due valli contigue e pronte a collaborare per un sogno ambizioso.
- La Ardesio-Valcanale-Baite di Mezzeno-Roncobello. Un percorso spettacolare e naturalistico già in gran parte esistente che connette Val Seriana e Val Brembana, toccando alpeggi meravigliosi e collegando paesi che storicamente si incontravano per lavoro, commercio, socialità e sui quali il recupero delle malghe potrebbe lanciare un nuovo turismo.
- La Gromo-Rifugio Vodala-Ardesio. Un percorso, in gran parte già esistente, da riqualificare con colonnine di ricarica nei punti strategici e con segnaletica e mappatura dedicata. Un anello meraviglioso che dal comune di Gromo percorre la ciclabile sino a Gandellino per inerpicarsi agli Spiazzi sino al rifugio Vodala Il percorso che proseguirà sino alla Valzurio passando per antichi borghi per poi collegarsi sino ad Ardesio, chiudendo il cerchio con il ritorno a Gromo.
- La Bossico-Songavazzo. Un percorso già progettato, finanziato e in via di realizzazione che metterà in comunicazione l’altopiano di Bossico a Songavazzo. Un collegamento che, dalla Val Borlezza o dall’Alto Sebino, si connette con la Val Camonica sull’asse ciclopedonale Monaco-Milano, di cui la Ciclovia dell’Oglio fa parte. Un innesto con la Val Cavallina che porta a Bergamo attraverso una via alternativa rispetto alla Val Seriana, connettendo territori, popoli e identità.
- La Costa Volpino-Monte Pora-Val Seriana. Una panoramica realizzata nel 2020 che propone scenari mozzafiato a picco sul lago d’Iseo, partendo da Costa Volpino e accompagnando i turisti del bike o del trekking sinoal comprensorio sciistico del Monte Pora, passando attraverso punti storici come Il Rifugio Magnolini, il Rifugio Pian de la Palù nel comune di Rogno, per sfociare in alta Val Seriana.
- La Via della Fede. È un collegamento storico-religioso che univa già nel secolo scorso gli abitanti di Tirano e Ardesio e moltissimi altri devoti alla fede Mariana, lungo un tortuoso ma affascinante sentiero orobico che collega la Val Seriana con la Valtellina. L’idea, oggi, è di riproporre questo tracciato riqualificandolo, mappandolo, segnalandolo e promuovendolo in chiave moderna dentro il progetto Vi@bike, creando un percorso unico d’alta quota e una connessione con la Valtellina. I viaggiatori potranno fermarsi a riposare nei rifugi e ricaricare l’e-bike, all’interno di una via ambientale e spirituale.
- La vi@Bike della Manina. La proposta è quella di un collegamento storico-ambientale tra Valbondione e Vilminore attraverso il passo della Manina, una vecchia traccia percorsa per lavoro dagli abitanti delle due valli. Verrà messa in sicurezza una delle centinaia di vecchie miniere realizzate in passato per l’estrazione del ferro, realizzando un tracciato di 1,5 chilometri dentro la montagna. Ciò consentirebbe ai turisti, a piedi o in bicicletta, di vivere un’esperienza nell’esperienza, rivivendo la vita in miniera, la descrizione della geologia dei luoghi e della storia degli abitanti di quel tempo. Un’opera d’impatto e nel contempo ecosostenibile, oltre che una sicura attrazione stagionale per le due vallate.