Zapata ha fatto 59 gol: è il miglior bomber straniero della storia atalantina (con Gomez)
Agganciato l'ex capitano, ora il bomber di Calì cerca l'allungo sul secondo gradino del podio, dove a quota 62 c'è Cominelli (secondo marcatore di sempre con l'Atalanta)
di Fabio Gennari
Grazie alla rete segnata contro il Napoli in Coppa Italia, Duvan Zapata ha raggiunto un altro record: a quota 59 reti, è il miglior marcatore straniero della storia atalantina insieme al Papu Gomez. Alla prossima marcatura del numero 91 colombiano, dunque, ci sarà, in questa speciale graduatoria, solo il nome del gigante di Calì, che è sembrato veramente in palla nella sfida contro Maksimovic e compagni.
Il secondo marcatore assoluto della storia atalantina è Comminelli (62), ma l'attuale centravanti della Dea ce l'ha già nel mirino e da qui al termine della stagione, dunque, c'è la concreta possibilità che si prenda quel posto. Non solo: Zapata potrebbe anche diventare il bomber più prolifico in Serie A, dato che oggi il record è di Denis a 56 gol e il colombiano è fermo a 49. Non sarà affatto semplice fare ben sette gol in campionato, ma la speranza è quella di andare a ritoccare anche questo primato.
La ritrovata brillantezza di Zapata è una bella notizia per mister Gasperini, in questa fase dell'anno il colombiano di solito accelera e una sua maggior prolificità non farebbe che migliorare numeri francamente già ottimi: 30 presenze stagionali, 12 gol e 9 assist per i compagni. Il compagno di squadra e di Nazionale, Luis Muriel, ha finora messo in fila 15 gol e 6 assist in 28 presenze ufficiali.
L'aspetto più interessante delle prestazioni di Zapata è che non siamo di fronte al classico centravanti buono solo a mettere in porta la palla. Rispetto a Muriel, giocatore tutto strappi e guizzi improvvisi, la capacità dell'ex Sampdoria di partecipare attivamente alla costruzione del gioco rappresenta un plus importante sia per i compagni che per il tecnico.
Oggi Duvan Zapata è un giocatore cui Gasperini non rinuncia mai volentieri. Tra l'altro, e anche la semifinale con il Napoli insegna, se il colosso colombiano entra in campo subito ci mette pochissimo a essere incisivo, mentre un ingresso nel secondo tempo lo costringe a usare minuti di partita per carburare. Spesso, troppo spesso questa situazione ha portato svantaggi alla squadra, ne va tenuto conto.