Remo Freuler e le scuse per il rosso preso col Real: ecco come si comporta un leader
Il numero 11 di Gasperini ha chiesto scusa per l'espulsione sui social anche se non ha nessuna colpa: tifosi e compagni hanno apprezzato
di Fabio Gennari
Anche se non hai colpa, certe parole sono fondamentali perché dimostrano come l'unica cosa che davvero ti preme è far capire a tutti che sei dispiaciuto per il problema che hai creato ai compagni. Il centrocampista dell'Atalanta Remo Freuler, vittima mercoledì sera contro il Real Madrid di una decisione scellerata ed esagerata da parte del direttore di casa Stieler, è intervenuto ieri (25 febbraio) sui social con un post che ha spiazzato solo chi non lo conosce davvero.
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Il numero 11 nerazzurro ha affidato a Instagram queste parole: «C‘è poco da dire. Mi dispiace tantissimo e voglio chiedere scusa alla squadra ai tifosi a tutti Atalantini. Sul episodio non lo voglio parlare. Siamo ancora vivi grazie ai ragazzi che hanno fatto una partitone ieri in 10. Sono sicuro che a Madrid faremo una grandissima partita».
Nel giro di poche ore il post è stato inondato da oltre duemila messaggi, tanti compagni di squadra si sono dimostrati solidali e hanno detto a Freuler di non preoccuparsi minimamente (tra gli altri, de Roon e Djimsiti, insieme a Gosens con la parola «brudi», che significa fratello), così come anche i tifosi non hanno mancato di far sentire il proprio affetto.
Remo Freuler non è un giocatore che parla spesso sui giornali, ma in campo si fa sempre sentire. Lavoratore instancabile e perno della squadra, lo svizzero è rimasto molto male per il cartellino rosso e, a giudicare dalle parole usate, il dispiacere per aver lasciato i compagni in difficoltà è molto più forte rispetto al fastidio per il torto subito.
Nella gara di ritorno a Madrid lui non ci sarà, ma c'è da scommettere che sarà comunque al fianco dei compagni, magari volando anche lui in Spagna, visto il suo peso specifico all'interno del gruppo. Esternare pubblicamente questo tipo di pensiero nel giorno in cui la rabbia per la direzione di gara e per non aver potuto giocarsela in undici contro undici montava un po' ovunque fa molto onore al motorino svizzero di Gasperini.