La volata di primavera: 14 partite con le altre a inseguire, dipende tutto dalla Dea
Tanti motivi di soddisfazione per il gruppo orobico, che da questa sera è in pieno controllo della sua classifica. L'imperativo è però battere il Crotone
di Fabio Gennari
Adesso tocca all'Atalanta tirare la volata. Ma l'obiettivo non è quello di aiutare chi arriva di rincorsa a vincere sul filo di lana, qui serve tenere il naso davanti a tutti contribuendo al proprio destino senza pensare minimamente agli altri. L'Atalanta di Gasperini inizia questa sera con il Crotone una rincorsa alla terza, clamorosa, qualificazione consecutiva in Champions League con almeno due grandi vantaggi su tutte le altre concorrenti in gara.
Il primo vantaggio, aritmetico, riguarda la classifica. Con 46 punti e il quarto posto in saccoccia, la Dea è padrona del proprio destino. Indipendentemente dai risultati di Inter, Milan e Juventus (già vittoriosa ieri con lo Spezia per 3-0), la squadra orobica può tenere il suo posto tra quelli che valgono un piazzamento nel torneo più importante del mondo semplicemente facendo affidamento sui propri risultati. Banalmente: se l'Atalanta vince tutte le partite da qui alla fine, sarà Champions assicurata.
Non è affatto un aspetto secondario, prima c'era la necessità di sperare in qualche passo falso delle altre per scalare posizioni, mentre ora tutto questo passa in secondo piano. Roma, Lazio e Napoli sono dietro: i biancocelesti vinceranno a tavolino con il Torino che non si è presentato al match causa Covid, ma i ricorsi bloccheranno tutto; la Roma è di scena a Firenze; il Napoli a Reggio Emilia con il Sassuolo. Dovesse arrivare un successo dell'Atalanta, eventuali passi falsi delle concorrenti non farebbero altro che allargare un gap a oggi minimo ma significativo.
Non sarà ovviamente facile vincerle tutte ma, questo è il secondo grande vantaggio, l'Atalanta è consapevole di potercela fare, pur senza nessun obbligo di riuscirci davvero. Attenzione, non si tratta di ambizione ma di necessità. L'accesso alla Champions porta gloria ma, soprattutto, tanti soldi. La Dea, con quelli incassati negli ultimi due anni, ha cementato bilanci già in abbondante attivo. Per questo a Zingonia non ne fanno una questione di sopravvivenza. Le altre concorrenti invece, visti i crateri di bilancio che si ritrovano (Napoli a parte), se non vanno in Champions League rischiano seriamente di doversi ridimensionare.