Rallenta la frana: se si fermasse si studia come farla collassare in modo controllato
Si studia anche una soluzione che consenta di potenziare il suono dell'allarme per l’evacuazione dei residenti
Da movimenti due centimetri al giorno a scostamenti di pochi millimetri, solo in qualche caso dell’ordine di 11 millimetri. Gli abitanti di Tavernola, e del Sebino in generale, possono iniziare a tirare qualche timido sospiro di sollievo: la frana in movimento sul monte Saresano pare infatti che stia rallentando progressivamente, anche se ancora non si è arrestata del tutto.
Nel caso in cui l’accumulo di detriti si fermasse sopra il cementificio, per eliminare comunque i rischi connessi al distacco improvviso, si sta valutando l’ipotesi di intervenire per farlo collassare in modo controllato. Ogni ipotesi è però collegata all’eventualità che lo smottamento si stabilizzi.
La frana avrebbe un volume di circa 2 milioni e 100 mila metri cubi (secondo le ultime stime), non sarebbe costituita da un corpo unico e, di conseguenza, è alto il rischio che possano esserci distacchi in più punti.
Come riporta l’Eco di Bergamo, per elaborare il modello matematico in grado di ipotizzare la caduta controllata della frana, che sarà inviato a Regione Lombardia, sono al lavoro i ricercatori dell’Università Bicocca di Milano, coordinati da Giovanni Crosta.
Nel frattempo si studia anche una soluzione che consenta di potenziare il suono dell'allarme per l’evacuazione dei residenti. Le prove generali dei giorni scorsi con sirene e campane a Tavernola, infatti, si sono rivelate fallimentari: il suono è ancora troppo debole.